Processo 'Scarface' con rito abbreviato: tra le parti civili il Comune di Latina e un pentito

Si è aperto oggi davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Angelo Giannetti il processo a carico della maggior parte degli esponenti del clan Di Silvio arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Scarface’ e chiamati a rispondere a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, furto, detenzione e porto abusivo di armi.

Venti dei trenta imputati avevano infatti presentato richiesta di essere giudicati con rito abbreviato tra cui il leader del gruppo Giuseppe detto Romolo, Costantino Di Silvio Costanzo, Antonio Di Silvio Patatino, Ferdinando Di Silvio Prosciutto, Alessandro Zok e Massimiliano Del Vecchio. E oggi il gup ha sciolto la riserva ammettendo i riti abbreviati semplici. Respinte invece tutte le richieste di abbreviato condizionato tranne quella di Simone Di Marcantonio per il quale ha ammesso abbreviato condizionato a deposito di documentazione societaria. Sarano quindi giudicati tutti con l’abbreviato secco.

Sono inoltre state ammesse come parti civili il Comune di Latina rappresentato dall’avvocato Anna Caterina Egeo, l’associazione ‘Caponnetto’ con l’avvocato Licia D’Amico, l’Assocrimine e il collaboratore di giustizia Emilio Pietrobono essendo stato vittima di un sequestro e di una estorsione da parte di tre degli imputati: Manuel Agresti, Simone Di Marcantonio e Marco Ciarelli.  Poi il rinvio all’udienza del 23 settembre per la requisitoria del pubblico ministero Luigia Spinelli.

Nelle udienze del 18,19,20 e 21 ottobre la parola passerà al collegio di difea del quale fanno parte gli avvocati Luca Amedeo Melegari, Giancarlo Vitelli, Gianmarco Conca, Sandro Marcheselli, Marco Nardecchia, Adriana Anzeloni, Italo Montini, Francesca Coppi, Antonino Castorina e Alessandro Paletta.