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Cronaca

Scuola tra cattedre vuote e il nodo della prevenzione del covid

La Gilda torna sulle criticità: "Istituti senza insegnanti, nomine in alto mare e docenti idonei sorpassati da altri. Si parla di istituzionalizzare la Dad, ma non si tiene conto delle reali condizioni degli edifici scolastici"

"I proclami ministeriali su un avvio dell’anno scolastico all’insegna delle regole per la sicurezza e della stabilizzazione del personale docente hanno nascosto una realtà ben diversa e spostato l’attenzione dai problemi reali della scuola". A sostenerlo è la coordinatrice della Gilda Insegnanti di Latina Patrizia Giovannini, citando esempio il nodo della prevenzione e protezione dal covid all'interno degli istituti: "E’ un problema che non si sta affrontando, piuttosto si lascia credere che la vaccinazione dei docenti e il possesso del Green pass possano da soli risolvere le questioni legate ai contagi»"

"A quasi due mesi dalla ripresa delle lezioni ancora ci sono classi e personale in quarantena - segnala la sindacalista - e mancano tutti i docenti in cattedra a causa della nuova procedura di attribuzione degli incarichi che ha rallentato e reso confuse ed incerte le operazioni invece di semplificarle". Proprio sul problema degli incarichi, le nomine dei docenti siano state ad oggi inferiori rispetto allo scorso anno e molti precari, pur avendo un punteggio elevato in graduatoria e competenze acquisite, sono ancora in attesa di un incarico "che forse non arriverà - spiega Giovannini - per via del malfunzionamento dell’algoritmo ministeriale, un sistema che alla luce di criteri di attribuzione più volte contestati, ha finito col premiare gli ultimi". "Negli anni - spiega ancora - si è parlato sempre di competenze ed esperienza quali primi requisiti per accedere al mondo dell’insegnamento e il diritto di graduatoria sicuramente li contempla, peccato però che tale diritto sia stato calpestato per obbedire a una manovra frettolosa, non concertata e inconcludente".

Oltre alle cattedre vuote e all’attesa di sistemazione per alunni e docenti, si va verso un’istituzionalizzazione della Dad: "Il Ministro - aggiunge la sindacalista - nell’Atto di indirizzo per il triennio 2022-2024, firmato a metà settembre, individua tra le priorità per la scuola la promozione di processi di innovazione didattica e digitale dimenticando però di prevedere nell’immediato gli investimenti per adeguare gli edifici scolastici sotto il profilo strutturale e tecnologico. Sembra che con tale Atto si voglia premiare quella Dad osteggiata da famiglie, professori, ragazzi e risultata dannosa per molti studenti laddove ha contribuito a un aumento significativo della dispersione scolastica; quella stessa Dad che non ha aiutato a raggiungere gli obiettivi educativi programmati dai docenti per il conseguimento del successo scolastico. Come al solito - conclude - si parla della scuola senza conoscere tutti gli aspetti che la costituiscono. Ancora attendiamo un ministro che l’abbia vissuta da dentro, soprattutto in quella parte di paese dove le strutture sono fatiscenti al punto da compromettere il diritto allo studio".

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