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Venerdì, 19 Aprile 2024
I risvolti

Tentato omicidio in via Londra: dopo le minacce gli spari di De Rosa per far allontanare i senzatetto

La dinamica di quanto accaduto nel pomeriggio del 16 aprile nel quartiere di Latina. Il litigio, le minacce, poi i colpi esplosi contro un cittadino marocchino

Ha minacciato due uomini senza fissa dimora che avevano allestito un rifugio di fortuna in un garage dello stabile abbandonato di via Londra. E poi non ha esitato ad estrarre la pistola e a sparare due colpi in rapida successione, il primo non è andato a segno, il secondo invece ha colpito all'addome Rachid Lekbiba, cittadino marocchino di 44 anni. I fatti risalgono al pomeriggio di sabato 16 aprile e ieri per il tentato omicidio di via Londra è stato fermato Cesare De Rosa, 28enne di Latina, già noto agli archivi delle forze dell'ordine e considerato vicino al clan Di Silvio, rintracciato in provincia di Caserta.

Gli investigatori fin dall'inizio dell'indagine avevano indirizzato i sospetti su di lui, poi avvalorati dalla testimonianza resa dalla vittima. Il quadro della dinamica si fa dunque più chiaro. De Rosa, che risiede proprio in uno degli alloggi popolari di via Londra, intendeva far allontanare le persone senza fissa dimora dall'edificio dismesso e per raggiungere l'obiettivo non ha esitato ad usare la forza.

Agli investigatori della squadra mobile che hanno indagato sugli spari, il 44enne marocchino ha spiegato che da quando lui e un connazionale avevano occupato uno dei garage abbandonati nessun residente del quartiere si era lamentato. "Sapevamo che la nostra occupazione era abusiva - ha raccontato l'uomo agli agenti - ma non sapevamo dove andare perché il dormitorio dal 31 marzo è stato chiuso". Rachid Lakbiba ha poi dichiarato che quel pomeriggio, intorno alle 14, mentre si trovava con l'amico Rabah, era stato avvicinato da "uno zingaro che abita lì davanti" che aveva cominciato ad inveire. Non li voleva lì e aveva intimato loro di andarsene arrivando a mostrare l'arma che aveva nel marsupio e a minacciarli di morte. Ai due stranieri non era rimasto altro che tentare di scappare, ma percorse poche decine di metri i due erano stati raggiunti dallo stesso uomo a bordo di un'utilitaria rossa, che aveva tirato fuori un braccio dal finestrino impugnando la pistola e aveva sparato.

Poco dopo gli agenti hanno rinvenuto la Peugeot rossa in via Vespucci, non lontano dal quartiere Asves di via Londra, mentre dell'arma non c'era nessuna traccia. L'auto, intestata a una società di noleggio, era da qualche giorno proprio nella disponibilità di Cesare De Rosa e nel corso dell'attività investigativa le chiavi sono state rinvenute a Roma, in possesso di un cugino di Cesare De Rosa che potrebbe averlo aiutato anche a fuggire a Caserta facendo perdere le tracce fino a due giorni fa.

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