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Cronaca

Volevano ucciderlo buttandolo fuori strada, chiedono il rito abbreviato

Davanti al gup Emidio Cirolla e Stefano Miozzi, accusati di tentato omicidio. All'origine del gesto la vendita di un'auto finita male

Devono rispondere di tentato omicidio e hanno scelto il rito abbreviato le due persone accusate di avere tentato di uccidere in strada Campovivo nei pressi di Borgo Montello il 29 luglio dello scorso anno, Fabrizio Bruno, 56enne di Latina.

Questa mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castriota sono comparsi Emidio Cirolla, 40enne commerciante di auto di Nettuno e Stefano Miozzi, Stefano Miozzi, 50 anni, di Nettuno, ex socio in affari della vittima. Quel giorno Cirolla avrebbe tamponato intenzionalmente l’auto sulla quale viaggiava la vittima fino a farla finire fuori strada per poi accanirsi ulteriormente prendendo a calci e pugni l’uomo che si trovava a terra privo di sensi. Bruno aveva riportato gravissime ferite ed era stato ricoverato in ospedale mentre per Cirolla era scattato l’arresto con l’accusa di tentato omicidio volontario mentre a gennaio scorso era finito in carcere anche Miozzi che secondo gli investigatori si trovava in auto con Cirolla. All’origine dell’incidente ci sarebbero delle questioni di lavoro irrisolte e la compravendita di un’auto finita male.

Stamattina i due imputati, assistiti dagli avvocati Alessia Vita e Andrea Barbesin, sono comparsi in udienza preliminare e hanno chiesto di essere giudicati con l’abbreviato. La difesa di Miozzi in particolare ha chiesto l’abbreviato condizionato all’acquisizione dei carichi pendenti e del certificato penale della vittima, coinvolto in alcune inchieste per una delle quali nel 2019 era anche stato arrestato.

Il gup ha respinto la richiesta accogliendo solo il rito abbreviato semplice e rinviando per la discussione al 14 aprile prossimo. La moglie e i figli di Bruno si sono costituiti parte civile.

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