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Cronaca

Traffico di farmaci, la confessione: "L'abbiamo fatto per stato di necessità"

L'interrogatorio di alcuni degli arrestati nell'operazione del Nas 'Farmaco viaggiante'. "Avevamo difficoltà economiche" hanno detto al giudice

Sono stati ascoltati questa mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone le quattro persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione ‘Farmaco viaggiante’ condotta dai carabinieri del Nas di Latina che ha portato alla luce l’esistenza di una organizzazione per delinquere che trafficava in medicinali destinati a cure particolari come il morbo di Parkinson e l'epilessia.

L'inchiesta ha portato all'emissione di 18 misure cautelari per i reati di traffico di farmaci di provenienza illecita, falso, furto, ricettazione e truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. La base del sodalizio era in provincia di Napoli e i componenti del gruppo utilizzavano ricette mediche di ricettari rubati in studi professionali del Lazio, della Toscana e della Lombardia per acquistare a costo zero grandi quantità di farmaci che venivano poi spediti in Gran Bretagna e venduti.

Oggi sono stati ascoltati Luigi Loffredo, Domenico Sorrentino, Damiano Giannone e Gerardo Munizzi, tutti residenti in Campania: tranne quest’ultimo, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, gli altri hanno risposto alle domande del gip confessando di avere commesso i reati che vengono loro addebitati trovandosi in stato di difficoltà economica. Avevano bisogno di lavorare, insomma, e hanno accettato di andare nelle farmacie con le ricette che venivano loro consegnate, acquistare i medicinali che poi consegnavano ai capi dell’organizzazione.

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