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Cronaca

Truffa da 600mila euro all'assicurazione con il falso incidente stradale, condannati a due anni

L'avvocato Alessandro Caracciolo e la madre Michelina Sereno hanno patteggiato la pena, gli altri imputati sono stati rinviati a giudizio

Si è conclusa con due condanne e due rinvii a giudizio l’udienza preliminare a carico delle quattro persone accusate di avere simulato un falso incidente stradale e di essersi fatti liquidare dall’assicurazione quasi 600mila euro.

Questa mattina davanti al gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario sono comparsi l’avvocato Alessandro Caracciolo 45 anni, la madre Michelina Sereno di 76 anni, Antonella Di Mezza Cutillo, 60 anni e l’ex maresciallo dei carabinieri Domenico Panariello di 54 anni. I primi due, che a dicembre scorso erano finiti agli arresti domiciliari, erano chiamati a rispondere frode assicurativa, falsa certificazione medica e falsa attestazione di servizio mentre gli altri due devono rispondere la prima di frode assicurativa, il secondo oltre alla frode anche di falsa attestazione di servizio. I fatti risalgono a ottobre quando i quattro avevano simulato l'investimento da parte della Di Mezza della Sereno che si era recata al pronto soccorso solo il giorno successivo: i medici avevano stilato un referto con una prognosi di 20 giorni per fratture alle ossa nasali e traumi contusivi vari.  Tra i vari documenti presentati per ottenere la liquidazione c'erano referti medici, successivamente disconosciuti per firma e contenuto da ignari medici del capoluogo pontino, insieme a una relazione di servizio redatta da un ex appartenente alle forze di polizia, senza che l’ufficio di polizia di appartenenza ne fosse al corrente. La donna era riuscita a ottenere il riconoscimento di un’invalidità permanente del 75% con notevole difficoltà deambulatoria e indennizzo di 581mila euro.  Ma gli uomini della Finanza l’avevano pedinata scoprendo che godeva in realtà di ottima salute e guidava anche la macchina.

Questa mattina l’avvocato Caracciolo e la madre Michelina Sereno, assistiti dagli avvocati Leonardo Palombi e Mario Pellegrino, hanno deciso di patteggiare la pena e sono stati condannati a due anni di reclusione con la sospensione condizionale. Il gup ha anche revocato gli arresti domiciliari.

Per quanto riguarda Panariello e Antonella Di Mezza Cutillo, sono stati rinviati a giudizio e il processo a loro carico inizierà il 16 marzo 2023 davanti al giudice monocratico Fabio Velardi

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