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CRONACA

Truffa da 600mila euro con il finto incidente, tutti in silenzio davanti al giudice

Le tre persone finite agli arresti domiciliari sino sono avvalse della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia

Si sono tutte avvalse della facoltà di non rispondere le tre persone finite agli arresti domiciliari insieme al carabiniere Domenico Panariello per la mega truffa ai danni di una compagnia assicurativa con un finto incidene stradale.

Davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota questa mattina sono comparsi  l'avvocato Alessandro Caracciolo, la madre Michelina Sereno e Antonella Di Mezza Cutillo accusati di  falsità ideologica, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona in riferimento ad un finto incidente stradale avvenuto a ottobre 2016 in via Bonaparte a Latina. Per quel sinistro che era stato senza conseguenze i quattro erano riusciti ad ottenere un risarcimento di quasi 600mila euro facendo riconoscere alla Sereno una invalidità del 75%  in realtà non veritiera.

Caracciolo, la madre e Antonella Di Mezza Cutillo, tutti difesi dall’avvocato Mario Pellegrino, non hanno risposto alle domande del gip. La difesa ha comunque chiesto la revoca della misura cautelare e il giudice si è riservato di decidere così come ha fatto anche per Panariello.

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