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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Truffa milionaria alla Unipolsai sventata dalla polizia stradale: arresti e perquisizioni in uno studio legale

Lo studio coinvolto è quello di Trotta, a Latina. Agli arresti la mente della truffa

Maxi truffa alla Unipolsai sventata dalla polizia stradale. I fatti risalgono al gennaio 2016 quando lo studio legale e di infortunistica Trotta, con sede nel capoluogo, aveva avanzato una prima richiesta di risarcimento alla Unipolsai in qualità di delegati degli eredi di una donna nigeriana deceduta in seguito a un sinistro stradale avvenuto a maggio del 2014 a Milano. Il risarcimento chiesto ammontava a 1.786.320 euro.

Con una sentenza di febbraio 2019 emessa dal tribunale civile di Roma i legali dello studio Trotta hanno ottenuto prima il pagamento e poi il pignoramento di 2.679.480 che, per effetto della notifica presso sei istituti di credito utilizzati dalla Unipolsai, ha provocato il blocco di 16 milioni di euro e dell'operatività della stessa compagnia di assicurazioni. Quest'ultima, per sbloccare la situazione provocata dal provvedimento, ha predisposto il pagamento del risarcimento con assegni intestati agli eredi, uno per ciascun beneficiario, che però gli eredi non hanno mai incassato e hanno anzi lasciato scadere. Una situazione inaspettata che ai liquidatori dell'assicurazione è apparsa ingiustificata e sospetta. 

A marzo del 2020, i legali dello studio Trotta hanno avanzato una nuova istanza con cui richiedevano che l'importo dovuto fosse liquidato in un'unica soluzione e versato su un conto corrente della Serbank Russa, il cui intestatario risultava un cittadino rumeno di 36 anni. Tutta l'operazione era giustificata da una procura speciale asseverata da un notaio nigeriano. Trattandosi però di un'operazione evidentemente sospetta, sono stati effettuati ulteriori accertamenti che hanno consentito di scoprire che il rumeno intestatario del conto corrente era già noto alle cronache giudiziarie come componente di un gruppo specializzato in truffe con indennizzi per incidenti stradali. La scoperta ha portato la compagnia di assicurazioni a svolgere mirate indagini attraverso un istituto investigativo e a presentare una denuncia presso la procura di Bologna. Qui il magistrato incaricato, Michele Martorelli, ha delegato la squadra investigativa del compartimento di polizia stradale a effettuare le necessarie indagini.

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare che i legali dello studio Trotta, F.S., T.C., sotto la regia del titolare T.S. e del faccendiere rumeno, avevano prodotto falsa documentazione apparentemente firmata da un notaio nigeriano, in cui si attestava la volontà dei familiari della donna deceduta a procedere legalmente nei confronti degli istituti assicurativi italiani al fine di ottenere un risarimento.

Ma l'unica cosa reale in questa vicenda era l'incidente stradale in cui nel 2014 aveva perso la vita la donna straniera. Tutto il resto era una truffa organizzata dallo studio legale. La mente era stata proprio Stefano Trotta, 73 anni. A lui, secondo gli investigatori, sono attribuibili le strategie e la scelta dei sinistri di cui occuparsi mentre il fratello della compagna, O.E., il cittadino rumeno coinvolto, era una sorta di "longa manus" di quest'ultimo soprattuto nella ricerca di potenziali affari. Per i due uomini sono scattati gli arresti domiciliari, ma il cittadino rumeno risulta al momento irreperibile.

Questa mattina sono state eseguite una serie di perquisizioni domiciliari nelle abitazioni degli indagati e nello studio Trotta. Indagati anche i due avvocati dello studio e la segretaria.

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