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Cronaca

Un uomo colto da infarto in strada: salvato da un medico e dal 118

Sull'episodio, avvenuto a Latina, è intervenuto il consigliere regionale Simeone: "Un esempio di buona sanità. Le mie più sincere congratulazioni"

Un uomo colto da infarto a Latina mentre si trovava in strada è stato soccorso da un medico e rianimato dai sanitari del 118. L'episodio si è verificato questa mattina, 16 ottobre. Sul caso è intervenuto anche il presidente della commissione Sanità della Regione Lazio Giuseope Simeone, sottolineando la professionalità di un medico che si è fermato e ha iniziato un massaggio cardiaco in attesa dell'arrivo dei soccorritori. 

"Esprimo le mie più sincere congratulazioni - ha dichiarato il consigliere pontino di FI - per l’intervento salvavita operato da un medico e dai sanitari del 118. In particolare sarebbe stato determinante l'intervento di un medico che si è fermato per iniziare il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo del 118. Gli operatori hanno poi proseguito le operazioni di rianimazione, durate più di mezz'ora, prima di trasferire il paziente presso il pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina per le cure del caso. Si tratta di un esempio di buona sanità meritevole di encomio".

"In tutta la nostra regione - prosegue Simeone - ci sono tanti medici e operatori impegnati quotidianamente a tutelare la salute di migliaia di pazienti, meritevoli della nostra ammirazione per il lavoro svolto con professionalità e sacrificio. La nostra sanità si regge soprattutto grazie alla presenza di ottimi professionisti che ‘nascondono’ spesso le lacune strutturali e territoriali, lontane dall’essere colmate. A volte, come nel caso dell’intervento salvavita di Latina, si dimostra vincente la sinergia fra diverse figure professionali. Un esempio che dovrebbe stimolare chi gestisce la sanità regionale e locale a potenziare anche l’assistenza sul territorio. Occorre quindi creare una rete territoriale di assistenza basata su una rete tra Case della salute, ambulatori di medicina generale, distretti sociosanitari e ospedali. Oggi medici, infermieri e tecnici, in assenza di interventi rapidi e di programmazione seria, sono gli unici che fanno i salti mortali per dare adeguata assistenza agli utenti. Non meritano di essere lasciati soli”.
 

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