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Cronaca

Violenza sessuale sulla studentessa, il bidello non risponde al giudice

L'uomo, finito agli arresti domiciliari per abusi su una minore di 14 anni, è stato interrogato ma non ha risposto alle domande

Non ha proferito parola ed è rimasto in silenzio davanti al magistrato il bidello di Latina finito agli arresti domiciliari sabato scorso con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una studentessa minore di 14 anni che frequentava la scuola media nella quale all’epoca dei fatti prestava servizio.

L’uomo questa mattina è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario ma l’interrogatorio di garanzia è durato davvero poco: l’indagato, assistito dagli avvocati Matteo Restante e Daniele Giordano, si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere.  A conclusione del confronto la difesa non ha presentato alcuna richiesta rispetto alla misura cautelare degli arresti domiciliari applicata al collaboratore scolastico.

I fatti oggetto del procedimento, del quale è titolare il sostituto procuratore Marco Giancristofaro, risalgono al 2019 quando l’uomo prestava servizio in un’altra scuola rispetto a quella dove è avvenuto l’arresto sabato scorso. Secondo il racconto della vittima, che lo ha riferito ai genitori, l’uomo l’avrebbe palpeggiata nelle parti intime: la ragazzina ha quindi riferito l’accaduto ai genitori che hanno presentato una denuncia dalla quale è poi scaturita l’ordinanza cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario.

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