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Frodi creditizie: Latina seconda provincia nel Lazio per numero di casi

Sono 170 solo nei primi sei mesi del 2022. Lo studio del Crif: chi sono le vittime e quali le tipologie di frodi più comuni

Nel Lazio oltre 1500 casi di frodi credizie a danno dei consumatori nel primo semestre del 2022. Le frodi creditizie mediante furto di identità continuano ad avere un certo impatto sui consumatori, con l’utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni e con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene. E' il risultato dell'analisi dell'Osservatorio Crif-Mister Credit sulle Frodi Creditizie, che conferma un numero di frodi superiore a 15.400 casi in tutto il Paese, con un importo medio di 4.700 euro. Lo studio evidenzia come, nel semestre di riferimento, il danno stimato abbia superato i 72 milioni di euro, in aumento rispetto ai 63 milioni circa del 2021. “Il fenomeno delle frodi creditizie realizzate attraverso il furto d’identità evolve nel tempo - spiega Beatrice Rubini, executive director della linea Mister Credit di crif - I criminali sfruttano tecniche sempre più sofisticate per carpire i dati personali dei consumatori, che sono indispensabili per compiere le frodi. In questo periodo dell’anno, con l’aumento degli acquisti online, tra Black Friday e compere natalizie, è fondamentale porre attenzione all’utilizzo consapevole e attento dei nostri strumenti di pagamento e delle nostre informazioni personali”.

I dati delle province del Lazio

Veniamo al Lazio, dove si registrano 10 casi al giorno. Nel primo semestre del 2022 nella regione sono stati registrati 1.537 casi di frode, un dato questo che posiziona la regione al 5° posto nella graduatoria nazionale. Sul piano provinciale, è ovviamente Roma ad assorbire i numeri maggiori, con 1.132 casi che la collocano al 2° posto nel ranking nazionale. A seguire però troviamo Latina, che nello stesso arco temporale di riferimento ne ha fatti registrare 170. C'è poi Frosinone con 132 e poi Viterbo e Rieti rispettivamente con 73 e 30.

La tipologia di finanziamento oggetto di frode

Il prestito finalizzato, seppur continui ad essere la tipologia di prodotto maggiormente coinvolto nei casi di frode (36,2%), registra un calo del -16,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono notevolmente i casi di frode che interessano le carte di credito (-64,1%), che nel I semestre 2021 erano arrivati a rappresentare oltre un quarto del totale dei casi registrati nel periodo . I casi sembrano essersi spostati dalle carte di credito tradizionali a quelle revolving, che rappresentano ora una quota del 21%. Anche il prestito personale nel I semestre 2022 risulta essere una delle tipologie di prodotto in calo (-31,7%), rappresentando l’11,3% del totale dei casi. Subisce invece un incremento del +69% la categoria dei mutui, che nel I semestre 2022 rappresenta il 4,1% del totale dei casi.

La categoria di beni acquistati in modo fraudolento

Per quanto riguarda le categorie di beni acquistati in modo fraudolento e il loro relativo importo, l'acquisto di elettrodomestici resta la tipologia di frode più diffusa e in crescita del 12%. Al secondo posto troviamo la categoria auto e moto, che è però in calo del 9% circa, e a seguire la spesa elettronica, informatica e per telefonia. Ci sono poi le frodi che hanno per oggetto l'arredamento, le spese per la salute e quelle per la ristruttuazione mentre risultano in forte aumento, anche se si fermano all'1,9%, quelle relative a viaggi a intrattenimento. I casi di frode con un importo inferiore a 1.500 euro sono più che raddoppiati rispetto al primo semestre del 2021 e rappresentano il 34,7% del totale.

Chi sono le vittime delle frodi

Osservando la distribuzione delle frodi per classi di età si inverte la tendenza evidenziata durante il 2021: la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi è quella dei 18-30enni (+9,5%), coinvolta in oltre 1 caso di frode su 4 (26,5% sul totale); seguono i 31-40enni (21,7%), i 41-50enni (21,6%), i 51-60enni (16,2%) e gli over 60 (13,6%). In tutti i gruppi over 30 si osserva una contrazione della quota di casi.

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