Bufale tra i liquami, senza acqua e con mangimi contaminati: chiusa un’azienda zootecnica
Sequestrata l'attività a Pontinia e 117 animali; denunciata la titolare accusata di maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata
Un’azienda zootecnica di Pontinia è stata chiusa, e la titolare denunciata, dai carabinieri che hanno scoperto casi di maltrattamenti di animali, e non solo. Un’operazione che ieri, sabato 18 novembre, ha visto impegnati i militari della locale Stazione con le componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, e il supporto del servizio veterinario dell’Asl.
Nel corso della giornata sono stati effettuati controlli nell’azienda zootecnica operante nell’allevamento di bufale; così i militari e i veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche. Nello specifico è stato rilevato come fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua e con mangimi contaminati. Gli animali, di cui molti vitellini legati, erano inoltre affetti da varie problematiche sanitarie ed è stata riscontrata anche la mancanza dei requisiti minimi per la loro gestione, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.
Nella stessa azienda sono state trovate poi, poco distante dalle stalle, anche due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti e una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.
Al termine di tutti gli accertamenti l’azienda e i 117 animali sono stati posti sotto sequestro e la titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.