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Studenti in protesta, in migliaia in corteo al grido di “Uniti si vince”

Tanti i ragazzi in piazza per la Giornata Internazionale dello Studente e per difendere il loro diritto allo studio. "Non si era mai vista una mobilitazione così sentita a Latina" commentano

In migliaia sono scesi in piazza a Latina per una manifestazione che oggi ha assunto un doppio ed importante significato.

Il 17 novembre si celebra la Giornata Internazionale degli Studenti e i ragazzi sono scesi in piazza non solo per gridare il loro malessere e per protestare contro i tagli e la privatizzazione della scuola, ma anche per commemorare tutti i 17 novembre che la storia ha conosciuto, per ricordare tutti i ragazzi che durante le loro battaglie hanno perso la vita per difendere il loro diritto allo studio.

Gli studenti di quasi gli istituti del capoluogo pontino (i licei scientifici Grassi e Majorana, il Classico Dante Alighieri, il Manzoni, l’Einaudi e il Mattei, il Marconi, l’Artistico, l’Agrario, il Sani e il Galilei, il Salvemini e il Vittorio Veneto), scortati dalle forze dell’ordine hanno sfilato pacificamente per il centro cittadino.

Al grido di “noi vogliamo i nostri diritti” e “noi non dimentichiamo”, dietro numerosi striscioni (“L’unione fa la forza”, “Uniti si vince”) il corteo partito da piazza Dante ha raggiunto i giardinetti pubblici dove gli studenti si sono radunati. “Non si era mai vista una mobilitazione così sentita a Latina” ha commentato uno studente del Majorana, sottolineando anche l'unione che tutte le scuole hanno dimostrato in questi giorni.

17 novembre - corteo degli studenti

“Oggi per noi è una giornata importante, ricordiamo chi ha perso la vita per difendere il diritto allo studio e la liberalizzazione dei saperi. Veniamo da giorni di occupazioni e anche con la manifestazione di oggi stiamo lanciando un forte segnale, quello che stiamo facendo ha un grande impatto mediatico – continua -. Lottiamo per riappropriarci della scuola, vogliamo avanzare il nostro modello di scuola e non accettare quello che ci viene imposto senza neanche interpellarci, senza ascoltare la nostra voce”.

“Perché occupare? Perché rivogliamo la nostra scuola, è lì che passiamo la maggior parte del nostro tempo è lei che ci forma e ci educa. È bello vedere gli studenti di tutti gli istituti uniti per uno stesso obiettivo; in questi giorni di occupazione con il Grassi e il Classico ci siamo passati uno stesso striscione ‘Uniti si vince’”.

Gli fa eco anche il rappresentante degli studenti del Grassi, Leon Genzano: “La manifestazione di oggi e la settimana di protesta sono segnali importanti che stiamo lanciando, e l’affluenza e la massiccia partecipazione ne sono la dimostrazione. Tutto sta filando liscio alla perfezione, in maniera pacifica, senza disordini. Quello che vogliamo è essere ascoltati, se non dovessero farlo non ci fermeremo e siamo pronti a continuare con la nostra protesta”.

CORTEO DI BLOCCO STUDENTESCO – Parallelamente partito da piazza del Popolo c’è stato anche il corteo degli studenti che hanno aderito alla mobilitazione organizzata da Blocco Studentesco. Gli obiettivi sono gli stessi, il grido di protesta anche.

17 novembre - manifestazione di Blocco Studentesco

“Il 17 novembre è una giornata simbolica; i diritti per cui hanno perso la vita numerosi ragazzi nel corso della storia sono gli stessi diritti per i quali noi combattiamo oggi. La mobilitazione di oggi a Latina è un messaggio forte che gli studenti lanciano a livello locale e nazionale. Non siamo una generazione perduta come tanti vorrebbero far credere, siamo giovani con valori e ideali per i quali combattiamo, siamo delle teste pensanti” commenta uno studente del Classico che ha partecipato al corteo.

“Protestiamo contro la privatizzazione della scuola – grida invece un alunno del Sani -; la scuola è di tutti e deve essere accessibile a tutti”.

IL FUTURO? – Soddisfatti della buona riuscita della manifestazione di oggi che li ha visti uniti verso un unico obiettivo i ragazzi sono pronti a continuare la protesta. Non è esclusa la possibilità di vedere proseguire le occupazione e i presidi permanenti all’interno degli istituti nei prossimi giori.

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