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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Metrolatina, l’accusa chiede il rinvio a giudizio di Vincenzo Zaccheo e altri nove imputati

La requisitoria del pm al gup di Roma. Comune di Latina parte civile nel processo

Dieci richieste di rinvio a giudizio per l’inchiesta sulla metropolitana di Latina mai realizzata. Nell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Roma Valerio Sabio l’accusa ha chiesto che vengano processati  Vincenzo Zaccheo, ex sindaco di Latina; l’ingegner Lorenzo Le Donne, i legali rappresentanti della società Metrolatina Pierluigi Alessandri e Aldo Bevilacqua; i legali rappresentanti della Gemmo Irene, Mauro e Susanna Gemmo; l’avvocato Giovanni Pascone, componente della commissione giudicatrice; Cecilia Simonetti legale rappresentante della Sacaim e l’ingegner Vincenzo Surace, direttore dei lavori.

Per loro le accuse a vario titolo sono truffa aggravata, falso e abuso d’ufficio. Gli imputati “in concorso e previa intesa tra loro nelle rispettive qualità con artifizi e raggiri inducevano in errore il CIPE, la Cassa Depositi e Prestiti, il Ministero dei Trasporti ed il Comune di Latina procurandosi, in danno dei medesimi, l’ingiusto ed ingente profitto costituito dalla indebita concessione di un finanziamento di 81.425.000 euro (di cui 3.662.317 materialmente pagati) a favore di Metrolatina Spa (società partecipata, tra le altre, da Gemmo e Sacaim) per la realizzazione di due linee di metropolitana leggera di superficie per il collegamento tra Latina scalo e Latina autostazione e tra Latina autostazione e Nuovi Quartieri”.  

Quella somma, concessa come importo per il primo stato di avanzamento dei lavori, è stata materialmente versata dal Comune alla società "nonostante non fosse stata realizzata alcuna opera ferroviaria e in assenza di progetti esecutivi approvati e validati e verbale di consegna dell'opera". Sempre con raggiri si sarebbe tentato di presentare, richiedere e autorizzare il pagamento del secondo stato di avanzamento lavori relativo alla costruzione di ulteriori due carrozze. 

Gli imputati avrebbero inoltre cercato di “ottenere la approvazione del progetto esecutivo del secondo lotto dell’opera (la linea Latina Autostazione–Quartieri Nuovi) pur nella consapevolezza della assoluta incertezza della realizzabilità del 1° lotto". Nell’udienza di ieri il Comune di Latina si è costituito parte civile con l’avvocato Francesco Cavalcanti mentre non si sono costituiti Metrobugia e il Ministero delle infrastrutture. Si torna in aula il 18 gennaio per gli ultimi interventi del collegio di difesa, composto dagli avvocati Renato Archidiacono, Franco Coppi, Michele Saveriano e Leone Zeppieri prima che il gup entri in camera di consiglio.

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