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Cronaca Centro / Piazza del Popolo

Metropolitana leggera, il punto della situazione con RinascitaCivile

Incontro pubblico dal titolo "Metro Leggera al capolinea? Confronto tra Comune e Regione" il 18 gennaio presso il Circolo Cittadino per fare il punto della situazione sul progetto della metro leggera a Latina

Fare il punto della situazione sul progetto della metropolitana leggera. Questo l’obiettivo dell’associazione RinascitaCivile che per sabato 18 gennaio – dalle 17.30 alle 19.30 presso il Circolo Cittadino di Latina, ha organizzato un incontro pubblico dal titolo "Metro Leggera al capolinea? Confronto tra Comune e Regione".

“Rinascita Civile – spiega l’associazione -, nell’ambito della sua azione di stimolo rivolto alla classe politica ed all’amministrazione per una migliore gestione della cosa pubblica, intende fare il punto della situazione sul progetto della metropolitana leggera, per approfondire con le istituzioni i possibili sviluppi della vicenda e le ricadute sulla cittadinanza”.

LA NOTA INTEGRALE DEL DIRETTIVO DI RINASCITA CIVILE

"Ancora una volta il progetto della c.d. “metropolitana leggera” assurge agli onori della cronaca.
Essendosi occupata da molto tempo del problema, l’Associazione RinascitaCivile ritiene opportuno portare all’attenzione dei cittadini alcune problematiche che, da una superficiale lettura dei media locali, potrebbero essere male interpretate.
Iniziamo dal dato più facile: il costo annuo che, secondo la Convenzione sottoscritta tra il Comune di Latina e la Società concessionaria Metro Latina in data 24 settembre 2007, dovrebbe essere coperto dal contributo della Regione Lazio (c.d. “Contratto di Servizio”).
Leggiamo trattarsi di un contributo di 5 milioni di euro all’anno, che per i 30 anni di gestione previsti in Convenzione farebbero 150 milioni di euro a carico del bilancio (e quindi dei cittadini) della Regione Lazio.
In realtà già la Convenzione prevede un contributo di 7 milioni di euro (base gennaio 2007) da rivalutare secondo l’indice di adeguamento monetario legato all’inflazione (secondo le ipotesi contenute in Convenzione 2% annuo).
Applicando tale adeguamento monetario risulterebbe che, se la metro entrasse in esercizio ora, il contributo per il 2014 sarebbe pari a 8 milioni. Continuando ad applicare il tasso di rivalutazione teorico del 2% (in pratica andrebbe applicato quello effettivo, che ben difficilmente potrà essere in media inferiore al 2% per i prossimi 30 anni) arriviamo ad un contributo annuo al 30° anno di esercizio pari ad oltre 14,5 milioni di euro, per un contributo totale nei 30 anni di esercizio pari ad oltre 334 milioni di euro, ben più del doppio di quanto ci è stato comunicato (senza tenere conto del tempo di realizzazione dell’opera).
Un altro importante aspetto riguarda le cause della fermata e probabile impraticabilità del Progetto. Da qualche tempo si legge che la revoca, il blocco o la mancata erogazione di fondi da parte della Regione impedirebbero al Progetto di proseguire, dopo le inaugurazioni in pompa magna e nonostante che ben sette veicoli (a tre vagoni) siano già pronti e parzialmente pagati.
In realtà ad oggi la Regione non ha assunto alcun obbligo né impegno, in quanto il Contratto di Servizio non è mai stato sottoscritto. Ci si dovrebbe chiedere invece secondo quale criterio il Comune abbia proceduto a firmare nel 2007 una Convenzione estremamente onerosa senza prima aver ottenuto le necessarie coperture economiche. Perché dalla firma ad oggi nulla è cambiato su questo aspetto essenziale, tanto è vero che anche il Concessionario non dispone del finanziamento della sua quota di investimento di oltre 55 milioni di euro, nonostante l’impegno assunto in Convenzione.
Fare riferimento a fantomatici 30 milioni di euro della Regione necessari al Comune per poter avviare il Progetto contribuisce solo a fare confusione, in quanto la Regione, anche qualora firmasse il Contratto di Servizio, dovrebbe intervenire solo ad opere ultimate.
Abbiamo letto in passato anche singolari interpretazioni della manifestazione d’interesse espressa dalla Giunta Polverini, che rimandava semplicemente ad una  valutazione di fattibilità circa l’intervento diretto della Cotral. Nessun impegno quindi, ma una manifestazione che a noi è parsa immediatamente piuttosto velleitaria, tenuto conto della situazione economica della Cotral stessa, gravata da circa seicento milioni di euro di debiti e destinata al fallimento se non fosse stata, come infatti è avvenuto con la nuova consiliatura, immediatamente ricapitalizzata.
In conclusione, il vero problema è stato partire senza coperture finanziarie, fidando che in futuro la Regione avrebbe più che quadruplicato il contributo per il trasporto pubblico del Comune di Latina senza battere ciglio, alla faccia degli altri contribuenti regionali ed in pieno periodo di tagli nei servizi essenziali.
Una politica da avventurieri, ben lontana dalla “diligenza del buon padre di famiglia” che il nostro codice prescrive"
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