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Cronaca

Minacce al giudice Aielli, Rosy Bindi: “La Commissione Antimafia sarà presto a Latina”

Solidarietà al giudice dal presidente della Commissione Antimafia: "I finti manifesti che annunciano la sua morte sono il messaggio inquietante di una criminalità organizzata sempre più arrogante". Oggi vertice in Prefettura

E’ arrivato anche dal presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi il messaggio di solidarietà al giudice di Latina Lucia Aielli, vittima nella giornata di ieri di un grave quanto inquirente atto intimidatorio.

Cinque manifesti artigianali che annunciavano l’avvenuta morte del giudice, impegnata in passato in importanti processi contro le infiltrazioni mafiose e contro esponenti del clan Di Silvio e già vittima nei mesi scorsi di minacce e di due “incursioni” nella sua abitazione, e i funerali previsti per il 28 novembre, sono stati vicino la scuola frequentata dalle figlie ed in altre zone della città.

"La mia piena solidarietà e la vicinanza della Commissione parlamentare antimafia al giudice Lucia Aielli del tribunale di Latina, per l'ennesimo atto intimidatorio. I finti manifesti che annunciano la sua morte sono il messaggio inquietante di una criminalità organizzata sempre più arrogante e pericolosa” ha dichiarato Rosy Bindi

"Non lasceremo soli i magistrati e le forze dell'ordine - assicura Bindi - che stanno conducendo difficili indagini contro le infiltrazioni mafiose nell'agro pontino. La Commissione parlamentare antimafia sara' presto a Latina per approfondire la situazione nel sud del Lazio"

Le fa eco anche il senatore Claudio Moscardelli, componente della Commissione Antimafia, che ha annunciato che presenterà una interrogazione Interrogazione urgenti al ministro dell'Interno Alfano "per conoscere quali provvedimenti intende adottare per tutelare e favorire il lavoro dei giudici più esposti, in provincia di Latina”.

Intanto le indagini della squadra mobile della Questura di Latina vanno avanti; i cinque manifesti sono stati sequestrati e saranno sottoposti agli accertamenti della polizia scientifica, mentre sono al vaglio anche i filmati delle telecamere di videosrveglianza della zona. L’attenzione degli investigatori in queste ore è concentrata sulla vita professionale e sull’attività svolta dal giudice Aielli, che potrebbero fornire elementi utili per risalire agli autori dell’inquietante intimidazione. Proprio per questa mattina è stato convocato un vertice in Prefettura alla presenza dei massimi rappresentanti di tutte le forze dell’ordine.

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