Morte del cane Lucky, l'aguzzino condannato a otto anni di carcere
Il processo al 69enne di Latina accusato anche di maltrattamenti e abusi sessuali su moglie e figli minorenni
E’ stato condannato a otto anni di carcere, pena superiore anche a quella richiesta dall’accusa, il 59enne accusato di avere picchiato selvaggiamente il cane Lucky e di averlo poi gettato in un cassonetto dei rifiuti nel quartiere Q4 a Latina nel giugno dello scorso anno.
Si è concluso poco fa davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Cario il processo a carico dell’uomo arrestato dagli agenti della Forestale al termine di una lunga indagine che aveva portato alla luce una drammatica serie di altri reati, violenze sessuali, aggressioni e maltrattamenti ai danni dei propri familiari che da tempo vivono in una località protetta.
Il 69enne, che era quindi chiamato a rispondere oltre che dei maltrattamenti sull’animale anche di violenza sessuale, lesioni, maltrattamenti in famiglia e atti osceni nei confronti della moglie e dei figli minorenni, è stato anche sottoposto ad una perizia psichiatrica su richiesta del suo legale, l’avvocato Giovanni Codastefano, perizia che lo ha riconosciuto perfettamente in grado di intendere e volere. La difesa ha scelto la strada del giudizio abbreviato condizionato.
Nell’udienza di questa mattina il pubblico ministero a conclusione della sua requisitoria ha chiesto per l’imputato una condanna a cinque anni e quattro mesi ma il verdetto del gup è stato ancora più severo: l’uomo è stato infatti condannato a otto anni di carcere.