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Cronaca

Morte del cane Lucky e abusi sui familiari, no ai domiciliari per il 69enne condannato a otto anni

Respinta dal giudice per le indagini prelimnari la richiesta della difesa, l'uomo resta in carcere

Non ha ottenuto gli arresti domiciliari il 69enne di Latina accusato di avere ucciso il cane Lucky oltre che di maltrattamenti di ogni genere e abusi sessuali sui proprio familiari.

Il suo difensore, l’avvocato Giovanni Codastefano, nelle scorse settimane aveva depositato una richiesta per una misura meno afflittiva ma il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario l’ha respinta confermando la detenzione in carcere alla luce della gravità dei reati commessi e della condanna. 

L’uomo il 13 maggio scorso è stato condannato a otto anni di carcere in sede di udienza preliminare avendo optato per il giudizio abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica che lo ha però considerato del tutto capace di intendere e di volere. Il 69enne è in carcere dal 16 agosto dello scorso anno mentre la sua famiglia da tempo è stata trasferita  in una località protetta.  

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