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Cronaca

Licia Gioia non si suicidò, il marito accusato di omicidio volontario

Avviso di conclusione indagine della Procura di Siracusa per la morte del sottufficiale dei carabinieri originaria di Latina

Omicidio volontario e non colposo. Questa l’accusa contenuta nell’avviso di conclusioni indagini della Procura di Siracusa nei confronti di Francesco Ferrari, 45 anni, poliziotto in servizio presso la locale Questura, chiamato a rispondere della morte della moglie, Licia Gioia, sottufficiale dei carabinieri originaria di Latina, trovata morta il 28 febbraio 2017 nella loro casa di Contrada Isola.

Dalla pistola d’ordinanza erano partiti due colpi, il primo avrebbe raggiunto la donna alla tempia, e nel tentativo di strapparle l’arma, sarebbe partito un secondo colpo che avrebbe raggiunto la donna alla coscia e poi lo stesso poliziotto alla coscia.

Gli investigatori nella fase iniziale dell’indagine aveva ipotizzato prima l’istigazione al suicidio e poi l’omicidio colposo: Ferrari aveva raccontato, non senza contraddirsi, che la moglie al termine di una lite avrebbe tentato il suicidio e lui sarebbe intervenuto per evitarlo. Ma la perizia del medico legale della Procura di Siracusa avrebbe ricostruito uno scenario diverso, che attribuisce una precisa responsabilità a Ferrari. Che ora è accusato di omicidio volontario.

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