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Cronaca

'Ndrangheta sul litorale: come e da chi venivano organizzate le importazioni di droga

Si aggrava la posizione di un uomo di 58 anni a cui è stata notificata una nuova ordinanza dopo la maxi operazione che a febbraio aveva portato a 65 arresti tra Anzio e Nettuno

Si aggrava la posizione di un uomo di 58 anni che, dopo la maxi operazione dei carabinieri contro la ‘ndrangheta messa a segno a febbraio di quest’anno sul litorale tra Anzio e Nettuno con 65 arresti, si è visto ora notificare una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è figlio proprio degli approfondimenti investigativi che sono stati svolti dopo quell’operazione che aveva portato anche ad un vero e proprio terremoto nelle Amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno. 

Il nuovo arresto 

La nuova ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Dda è stata notificata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma ad Alfonso Manera, romano di 58 anni detto 'Pinguino', già ristretto nel carcere di Viterbo per effetto dell’indagine originaria. L’uomo, gravemente indiziato di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, secondo quanto ricostruito dai militari di via In Selci, avrebbe avuto, nell'ambito dell’organizzazione smantellata a febbraio, un ruolo di primo piano in ordine alla pianificazione della catena logistica che doveva gestire le ingenti importazioni di sostanze stupefacenti, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare l'attività del sodalizio 'ndranghetistico. 

La maxi operazione contro la ‘ndrangheta 

Con l’operazione di febbraio, eseguita su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma eseguirono misure cautelari nei confronti di 65 persone, alcune delle quali gravemente indiziate di far parte di un'associazione per delinquere di stampo mafioso costituente una cosiddetta locale di 'ndrangheta, una articolazione operante sul territorio dei comuni di Anzio e Nettuno che si ipotizza avesse assunto il controllo del territorio nel litorale a sud di Roma, riuscendo ad infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni e gestendo operazioni di narcotraffico internazionale. Nel corso di quell’operazione di febbraio finirono agli arresti anche sette persone residenti ad Aprilia. 

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