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Cronaca

‘Ndrangheta: da Reggio Calabria la marijuana arriva a Latina e Roma, 28 arresti

Coinvolti 4 pontini. L’operazione “Selfie” dei carabinieri calabresi: la droga trasferita per la vendita nelle piazze di spaccio di Latina e della Capitale

Ci sono anche quattro persone della provincia tra i 28 arrestati oggi, 31 maggio, nell’ambito di una maxi operazione antidroga, denominata “Selfie”, che da Reggio Calabria è arrivata fino a Latina. Un’operazione che oltre a quella calabrese e a quella pontina ha interessato anche le province di Roma e Eisenach, in Germania. 

In totale, come scrive ReggioToday, sono state sequestrate 11mila piante di marijuana, dal valore economico di svariati milioni di euro, 8 coltivazioni, 30,2 chili di cannabis e 6 fucili da caccia di vario calibro e marca, privi di matricola o con matricola abrasa, 3 dei quali oggetto di furto. 

L’operazione Selfie

L’operazione di oggi arriva a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha permesso di comprovare, si legge in una nota dei carabinieri, “l’esistenza e l’operatività di un sodalizio criminale composto da almeno 14 degli odierni arrestati – molti dei quali originari di San Luca e legati da vincoli di parentela –  dedito principalmente alla gestione di una filiera produttiva di marijuana, al trasferimento e alla sua commercializzazione nelle piazze di spaccio romane e pontine". Questa mattina i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria con i militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e il contributo dei colleghi del BundesKriminalAmt (BKA), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria - Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, nei confronti di 28 persone tutti gravemente indiziati, a vario titolo,“dei reati di associazione finalizzata alla produzione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da sparo”.

Le indagini

L’analisi delle foto-trappole rinvenute nel settembre 2016 all’interno delle prime due piazzole recintate scoperte a Casignana, effettuata anche con il supporto dei carabinieri specializzati del Ra.C.I.S. di Roma, ha permesso di estrapolare –  anche già cancellate dai supporti di registrazione – numerose immagini ritraenti gli indagati intenti a curare la realizzazione e la conduzione delle due piantagioni. “La progressione investigativa ha permesso di identificare dapprima i complici dei coltivatori, delineando i contorni dell’associazione criminale e definendo i ruoli dei singoli all’interno del sodalizio, poi i destinatari dello stupefacente coltivato”. 

L’organizzazione

E’ emerso dalle indagini che la figura del principale promotore delle attività illecite era Michele Carabetta, di 41 anni. L’uomo, riporta ancora ReggioToday, “pur sottoposto  per tutta la durata delle indagini alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di  Roma, ha avuto un ruolo direzionale e di cerniera tra la filiera produttiva e di stoccaggio dello stupefacente in territorio calabrese e quella che si occupava del suo trasferimento ad una platea estesa di  acquirenti all’ingrosso in territorio laziale, attraverso due articolazioni dell’organizzazione, una  stanziata nella capitale e l’altra sulla piazza di Latina”. 

I pontini coinvolti

Quattro come detto le persone che sono state coinvolte nell’operazione “Selfie”: Alfredo Celani, nato in Germania e residente a Latina e Massimiliano Tartaglia, nato e residente a Latina; ai domiciliari sono finiti Adamo Fiasco nato a Latina e residente a Sermoneta ed infine Arianna Ramifica anche lei di Latina. 

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