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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

’Ndrangheta, operazione “Mediterraneo”: sequestri a Latina

Sono 54 le persone ritenute affiliate alla cosca Molè arrestate nell'ambito dell'operazione dei carabinieri del Ros di Reggio Calabria. Il sodalizio avrebbe concentrato i suoi interessi in provincia nel settore del gioco

Ha toccato anche la provincia pontina la maxi operazione contro la ‘Ndrangheta operata dai carabinieri del Ros che ha portato all’arresto di 54 perone ritenute affiliate alla cosca Molè di Gioia Tauro e al sequestro di beni aziendali e quote societarie riconducibili alla cosca, per un valore complessivo di 25 milioni di euro.

Le indagini del Ros, coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, si sono concentrate sulle attività illecite di una delle più pericolose e potenti cosche della ‘ndrangheta reggina’, e hanno permesso di far luce sui consistenti interessi del sodalizio in iniziative imprenditoriali e commerciali in Calabria, Lazio e Umbria, nonché sulla gestione di ampi settori della distribuzione delle ‘slot machines’ sul territorio nazionale, e di accertare rilevanti traffici di armi dai paesi dell’est europeo e l’importazione di ingenti carichi di stupefacenti dal Nordafrica.

”Le indagini si sono sviluppate nel corso di due anni - ha spiegato all’Adnkronos il comandante del Ros, generale di Brigata Mario Parente -. Abbiamo ricostruito gli ingenti interessi illeciti del sodalizio e le sue consolidate proiezioni fuori dalla Calabria’’.

Secondo quanto si apprende, gli interessi della cosca, nella provincia pontina si concentravano soprattutto sul settore del gioco. ”Controllavano ampi settori della distribuzione di ‘slot machines’ sia a Reggio Calabria che nella provincia di Roma - spiega il colonnello Daniele Galimberti del Servizio centrale del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri - e in queste ore sono in corso sequestri in Calabria e nel Lazio, tra Latina, Velletri e in provincia di Roma, di circa 100 macchinette distribuite da società gestite dall’organizzazione’’. La cosca si sarebbe assicurata così regolari proventi, imponendo le macchinette da gioco in numerosi esercizi pubblici delle province di Roma e Latina.

Le 54 persone arrestate sono indagate per associazione mafiosa, traffico di armi e di stupefacenti, intestazione fittizia di beni.

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