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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Monte San Biagio / Via Roma

Ex diacono ucciso a Monte San Biagio, l'accusa chiede tre ergastoli

Rito abbreviato per sei persone coinvolte nella morte di Patrizio Barlone ritrovato il 9 febbraio scorso nella sua abitazione con mani e pidi legati. Il pm chiede tre ergastoli e 20 anni per altre tre persone

Tre ergastoli e tre condanne a 20 anni di reclusione: sono queste le richieste formulate ieri dalla pubblica accusa nell'ambito del processo per la morte di Patrizio Barlone, l'ex diacono trovato morto lo scorso febbraio nella sua abitazione di Monte San Biagio con mani e piedi legati. 

Secondo la ricostruzione, la sera prima sarebbe stato legato con un maglione e imbavagliato con una sciarpa stretta al collo. Per gli inquirenti ci sarebbe un debito di 25mila euro contratto con la vittima da uno degli imputati, Aldo Quadrino, dietro il delitto del 61enne che in passato aveva avuto diversi problemi per fatti di usura, oltre a una carica di diacono che gli era stata revocata. Erano state le immagini delle telecamere di sorveglianza a mettere i carabinieri sulla strada che ha portato alla svolta e a sei arresti. 

Le manette eranio scattate per Aldo Quadrino, 53enne di Fondi, Vincenza e Salvatore Avola, di 36 e 43 anni, Carmine Marasco, 49 anni, tutti di Torre Del Greco, Antonio Imperato, 56 anni, di Ercolano e Salvatore Scarallo, 50 anni, di Napoli. Per gli inquirenti Quadrino, non potendo restituire il denaro a Barlone avrebbe organizzato un furto nella sua abitazione di via Roma. 

Per i sei si sta svolgendo il processo con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena, davanti al giudice per l'udienza preliminare Laura Matilde Campoli: ieri mattina al termine della sua requisitoria il sostituto procuratore Valerio De Luca ha chiesto l'ergastolo per i tre ritenuti esecutori materiali, Salvatore Avola, Marasco e Imperato, che per l'accusa avrebbero ucciso con crudeltà. Una pena a venti anni di reculsione è stata invece prospettata per Quadrino, Scarallo e Vincenza Avola. 

Il prossimo 11 febbraio si tornerà in aula e sarà la volta delle difese e della sentenza. 

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