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Cronaca Itri

Enologo ucciso, oggi autopsia. Sequestrata auto di un operaio

Oggi alle 15,30 il medico legale svolgerà l'autopsia sul corpo di Ulrico Cappia. I carabinieri si concentrano sulla sua vita professionale. Il precedente: la sua auto fu oggetto di un attentato circa sei mesi fa

Mentre l’attività degli inquirenti prosegue incessantemente, concentrandosi sulla vita professionale dell’enologo ucciso mercoledì notte a Itri con un colpo di pistola e dato alla fiamme nella sua auto, si spera di ricavare qualche elemento utile dall’esame autoptico che verrà svolto verso le 15 di oggi all’obitorio del cimitero di Latina.

Non sarà facile il lavoro del medico legale Gianluca Marella, incaricato dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo, a causa delle condizioni del corpo del 57enne romano, quasi completamente bruciato. Come complicata si rivela l’attività scientifica, finalizzata a repertare tracce sul luogo del delitto e all’interno della vettura.

Un’azione, quella compiuta dall’assassino, chiaramente finalizzata a far sparire tracce attraverso la combustione. Intanto nei laboratori sono in atto gli accertamenti balistici alla ricerca di elementi utili sui bossoli rinvenuti.

Intanto, secondo alcune indiscrezioni, i carabinieri hanno sequestrato per accertamenti, l'auto di un operaio ascoltato ieri.

Grazie ad testimonianze raccolte ieri, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire un precedente utile che risale a circa sei mesi fa. L’auto di Cappia fu infatti oggetto di un attentato vandalico, quasi completamente distrutta. Un episodio molto probabilmente collegato con la brutale uccisione e che forse si rivelerà elemento di svolta nelle indagini.

Diverse le persone ascoltate come testimoni informati sui fatti: i carabinieri non tralasciano le relazioni private della vittima, ma si concentrano su quelle lavorative, sui ruoli di responsabilità che Cappia rivestiva all’interno della tenuta Schettino, per la quale lavorava e da dove era uscito prima di essere colpito mortalmente.

Al vaglio in queste ore i tabulati telefonici della vittima, per cercare di ricostruire i suoi ultimi spostamenti e i recenti contatti. 

Drammatico il compito dei familiari, obbligati al riconoscimento della salma. 

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