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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Sezze / Via Maina

Carrozziere ucciso, si ipotizza la presenza di un complice e si cerca l'arma

Per l'omicidio di Maurizio Di Raimo la polizia continua a lavorare su diversi fronti. Gli inquirenti analizzano tutti gli aspetti del depistaggio di Petranni. Ulteriori elementi arriveranno da autopsia e interrogatorio

Che Pietro Petrianni possa aver fatto tutto da solo non convince fino in fondo gli inquirenti. Le circostanze da chiarire, relative all’omicidio di Maurizio Di Raimo, sono tante e le modalità con cui è stato fatto sparire il corpo della vittima fanno presumere la presenza di un complice.

Dopo aver ucciso il carrozziere di 53 anni, infatti, suo cognato avrebbe trasportato il corpo in un podere nei pressi del capannone dove è avvenuto il delitto, per poi gettarlo in un pozzo, la cui apertura è stata abilmente celata con pietre e fogliame. Poi portato l'auto della vittima fino ad Aprilia, manovre che potrebbe non aver compiuto da solo.

A poche ore dall'arresto del 64enne setino, gli agenti della mobile, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo hanno le idee più chiare su alcuni aspetti, ma attendono di delineare i contorni di altre circostanze. Si cerca l'arma del delitto che lo stesso Petrianni ha riferito di aver gettato nel lago di Fogliano. Gli esiti dell'autopsia, il cui incarico verrà affidato nelle prossime ore, serviranno ad aggiungere altri elementi.

Intanto a breve si conoscerà l'ora in cui verrà fissato l'interrogatorio di Petrianni. Sarebbero stati tanti da parte di quest'ultimo i tentativi di depistare le indagini, prima di tutto una particolare cirostanza riferita alla compagna della vittima alla quale aveva detto di aver visto Di Raimo a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata in compagnia di una avvenente donna, allo scopo di farle credere che si fosse allontanato spontaneamente

Poi ha condotto la macchina della vittima a Campoverde. E ancora le modalità con le quali l’assassino si è liberato del cadavere, gettandolo in un pozzo la cui apertura è stata abilmente celata con pietre e fogliame, che ha costretto il recupero del corpo attraverso due grossi  mezzi escavatori.

Anche se supportato dal racconto di diverse persone, anche sul movente, che sarebbe legato all'affitto della carrozzeria di proprietà di Petrianni, che ultimamente la vittima non avrebbe saldato, gli investigatori stanno lavorando per ottenere ulteriori riscontri. 

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