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Cronaca Terracina

Uccise una donna a colpi di piccozza, Riggione condannato a trenta anni per omicidio

Il 42enne di Terracina voleva del denaro per comprare della droga ma lei aveva detto di no

E’ stato condannato a trenta anni di carcere Emanuele Riggione, autotrasportatore di Terracina riconosciuto colpevole dell’omicidio di Elena Panetta, uccisa a colpi di piccozza il 5 agosto 2018 nel suo appartamento di Roma. All’origine dell’uccisione della 57enne una richiesta di denaro da parte dell’uomo per acquistare altra droga, richiesta alla quale la vittima aveva risposto negativamente. Così lui l’aveva colpita ripetutamente con una piccozza poi era fuggito per poi costituirsi, a distanza di qualche ora, presso la caserma dei carabinieri di Latina.

Il processo si è tenuto davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Corrado Cappiello con il rito abbreviato condizionato ad una perizia medica con la quale la difesa – rappresentata dagli avvocati Angelo Palmieri e Adriana Anzeloni – intendeva dimostrare che l’enorme quantità di droga assunta dal 42enne lo rendeva incapace di intendere e volere. Una tesi smentita però dal consulente della Procura che ha riconosciuto Riggione capace di intendere e volere tanto che nell’udienza di ieri la difesa ha chiesto che venisse effettuata una nuova perizia, istanza respinta dal giudice.

A conclusione di una lunga camera di consiglio è arrivata la sentenza con la quale Riggione è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi e condannato a trenta anni di carcere.

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