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Cronaca Cisterna di Latina / Via dei Bonificatori

Madre e figlia uccise a Borgo Flora, arrestato l’omicida

Svolta nel delitto di Cisterna con il fermo dell'ex marito di Francesca Di Grazia, un indiano di 37 anni: "Mi chiedeva sempre soldi"

È stato arrestato dai carabinieri, davanti ai quali ha ammesso le sue responsabilità dopo un interrogatorio durato ore, l’uomo che ieri pomeriggio ha compiuto l’orrendo duplice omicidio di Borgo Flora. È l’ex marito di Francesca Di Grazia, un indiano di 37 anni, ad aver ucciso con violenza la donna e sua figlia Martina Incocciati. L’uomo, dopo esser stato fermato nella notte, ha confessato il duplice delitto durante l'interrogatorio di fronte al magistrato Giuseppe Miliano.

Il reo confesso è un immigrato residente a Nettuno che lavora come manovale. Era stato legato affettivamente alla 56enne donna uccisa tremendamente ieri assieme a sua figlia: i due, secondo quanto i militari della Comando provinciale di Latina stanno ricostruendo, si sarebbero addirittura sposati in India. Da diverso tempo si erano separati, ma la frequentazione tra di loro non si era conclusa. Ieri l’ultima drammatica lite, finita nel sangue.

IL DELITTO. I corpi senza vita di Francesca Di Grazia, 56 anni, che si divideva tra il lavoro di cartomante e quello di donna delle pulizie, e sua figlia Martina, 19 anni, sono stati ritrovati senza vita nella serata di ieri, attorno alle 20.30, dai carabinieri e dai vigili del fuoco. La madre è stata uccisa, secondo i primi esami esterni del medico legale, da un unico colpo alla gola.La giovane, trovata ancora in pigiama nella sua cameretta, presentava invece diversi fendenti in varie zone del corpo e una ferita profonda, con ogni probabilità il colpo mortale, alla gola.

Le forze dell’ordine si sono introdotte nell’appartamento dove le due vivevano in piazza dei Bonificatori a Borgo Flora, nella frazione di Cisterna di Latina, dopo la segnalazione giunta da una parente delle due donne, che avrebbe dovute incontrarle. Le donne sono state ritrovate in un lago di sangue: Francesca era riversa in cucina, mentre Martina, ancora in pigiama, è stata rinvenuta senza vita nella propria camera.

Duplice omicidio Borgo Flora

LE INDAGINI. I carabinieri hanno cercato da subito di ricomporre le tessere del drammatico delitto. L’ipotesi dell’omicidio-suicidio è durata solo qualche ora. Alcuni elementi della dinamica del duplice delitto - sul quale hanno lavorato anche gli uomini del Ris di Roma e il reparto crimini violenti del Ros - hanno presto convinto gli inquirenti di dover cercare un killer.

Gli uomini dell’Arma hanno quindi sondato la vita delle due donne e analizzato i loro ultimi movimenti, ascoltando le testimonianze dei vicini (che ieri le avevano sentite urlare) e setacciando i tabulati telefonici. Gli accertamenti hanno quindi indirizzato le indagini sulle tracce dell’indiano di 37 anni con il quale Francesca Di Grazia si era sposata. L’uomo è stato fermato nel corso della notte e interrogato in mattinata dal sostituto procuratore di turno e incaricato del caso.

LA CONFESSIONE. Dopo alcune ore di interrogatorio, messo alle strette dal magistrato Giuseppe Miliano, il 37enne indiano ha ammesso di aver ucciso le due donne al termine di una lite avuta con la sua ex moglie. “Mi chiedeva soldi in continuazione” avrebbe riferito agli inquirenti l’omicida reo confesso. L’uomo ha quindi preso un coltello dalla cucina dell’abitazione e ha colpito prima Francesca Di Grazia e poi Martina Incocciati, raggiungendola nella sua stanza.

L’ARMA DEL DELITTO. Dopo essersi dato alla fuga, l'omicida ha abbandonato il coltello da cucina utilizzato per compiere l'atroce duplice omicidio buttandolo in un fosso, in una zona poco distante dall'abitazione delle due vittime.

LE DUE VITTIME SI ERANO TRASFERITE DA POCO. A Borgo Flora, zona rurale tra Cisterna e Latina, le donne non erano molto conosciute, perché vi si erano trasferite da qualche tempo alla ricerca, probabilmente, di un affitto meno oneroso viste le difficoltà economiche.

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