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Cronaca

Omicidio di Gloria Pompili: fondamentali le testimonianze dei cittadini

Senza il corredo di racconti di persone che erano venute in contatto con la 23enne sarebbe stato difficile ricostruire il quadro. Ne sono convinti gli investigatori che hanno seguito un'indagine complessa, scandagliando i rapporti familiari

Senza il corredo di testimonianze raccolte da persone diverse che in qualche modo erano venute in contatto con Gloria sarebbe stato difficile ricostruire il quadro della sua vita. Ne sono convinti gli investigatori che passo dopo passo hanno seguito un'indagine non semplice, che ha scandagliato a fondo i rapporti familiari di Gloria Pompili, la giovane di 23 anni morta il 23 agosto scorso dopo aver accusato un malore mentre era in auto e andava verso casa..

"E' emersa tutta la difficoltà di condurre accertamenti su fatti accaduti all'interno dell'ambito familiare - ha precisato il comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Vitagliano - e senza il contributo fondamentale delle testimonianze le prove raccolte dalle investigazioni di natura tecnica non sarebbero state sufficienti"."Poche volte abbiamo avuto una così profonda collaborazione dei cittadini", ha sottolineato il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza. Tutti hanno cercato di dare il loro contributo, dal negoziante che conosceva la ragazza al cliente che cercava di aiutarla mosso a pietà.

Le parole del procuratore aggiunto Lasperanza. Il video

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I carabinieri del Nucleo investigativo provinciale, guidati dal capitano Michele Meola, e i militari della compagnia di Terracina, diretti dal capitano Margherita Anzini, sono riusciti a ricostruire un quadro agghiacciante di degrado sociale e un crescendo di violenza che ha poi portato Gloria alla morte. Quella sera del 23 agosto probabilmente la ragazza, sfruttata dalla cugina di sua madre e dal suo convivente, non aveva guadagnato abbastanza o forse aveva cercato di trattenere qualcosa dei suoi guadagni per sé e per i suoi figli. Non più di un'ora era trascorsa, secondo il medico legale, tra l'ultimo pestaggio e il decesso, avvenuto lungo la strada per Frosinone, all'altezza del territorio di Prossedi. I carabinieri, durante la perquisizione dell'area in cui l'auto si era fermata, avevano ritrovato un bastone, utilizzato probabilmente per picchiarla. Quella furia cieca scatenata su un corpo così gracile e già provato non ha lasciato scampo alla giovane donna. 

I dettagli dell'operazione nelle parole del capitano Anzini. Il video

E ora i suoi familiari sono in carcere per omicidio come conseguenza dei maltrattamenti e sfruttamento aggravato della prostituzione. Ma le indagini non sono finite e si cerca di ricostruire anche il ruolo avuto dall'attuale marito di Gloria, fratello dell'egiziano arrestato. 

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