Omicidio di Gloria Pompili, prima udienza: in aula la ricostruzione del pestaggio

Prima udienza oggi, al tribunale di Latina, per la morte di Gloria Pompili, la ragazza di 23 anni di Frosinone uccisa di botte a Prossedi e deceduta mentre era in auto lungo la Monti Lepini.

Il giudice nella scorsa udienza aveva rinviato a giudizio la cugina della vittima, Loide Del Prete, 40 anni, il suo compagno Saad Mohamed Elesh Salem, 24 anni, egiziano, e il marito della vittima, fratello di Elesh, Hady Saada Mohamed Mohamed, 30 anni (quest'ultimo è stato l'unico oggi presente in aula). I primi due sono direttamente accusati della morte della ragazza con l'aggravante di aver agito in presenza dei figli minori della vittima e con particolare crudeltà. Tutti e tre sono invece accusati di maltrattamenti in famiglia alla donna e ai suoi due figli piccoli, di 3 e 5 anni. 

In aula il procuratore Carlo Lasperanza ha ricostruito l'accaduto descrivendo il contesto in cui l'omicidio della giovane era maturato. Ha raccontato quindi di come la donna avesse subito anche in precedenza diversi pestaggi che avevano indebolito il suo fisico esile, fino all'ultima violenta aggressione, la sera del 23 agosto 2017, che ne aveva poi causato la morte. Fondamentali sono state le testimonianze dei due bambini, ascoltati in precedenza in una sede protetta. Il pm ha poi depositato le foto del cadavere della ragazza e i risultati dell'autopsia da cui emergono diverse ecchimosi provocate sul corpo di Gloria da aggressioni pregresse.

Con i legali della difesa si è poi raggiunto l'accordo di acquisire le testimonianze già rese dai due bambini, che dunque non verranno ascoltati nelle fasi successive del processo. L'udienza è stata rinviata al prossimo 11 dicembre, quando saranno ascoltati i carabinieri della compagnia di Terracina che avevano indagato sul caso, gli assistenti sociali e il medico legale che ha effettuato l'autopsia Maria Cristina Setacci.