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Cronaca

Omicidio di Romina De Cesare, l’ex prima tenta il suicidio sul litorale pontino e poi confessa

Emesso il decreto di fermo nei confronti del 38enne Pietro Ialongo: trovato in stato confusionale e seminudo a Sabaudia era prima stato portato all’ospedale Goretti e poi nella caserma dei carabinieri di Latina. Nella notte l’interrogatorio

E’ stato disposto il fermo di Pietro Ialongo, l'uomo di 38 anni accusato di essere l’autore dell’omicidio della ex compagna Romina De Cesare, la giovane donna uccisa nel suo appartamento in via Plebiscito a Frosinone. Il decreto per il reato di omicidio aggravato è stato emesso nelle scorse ore dopo che il 38enne è stato ascoltato a lungo nella notte dai pm delle Procure di Latina e Frosinone. Portato al comando provinciale dei carabinieri di Latina, dopo essere stato trovato a Sabaudia in stato confusionale e trasferito in un primo momento all’ospedale Goretti per una serie di accertamenti, ora l’uomo verrà associato presso il carcere di via Aspromonte in attesa dell’udienza di convalida che si terrà nel Tribunale di Latina.

Romina De Cesare uccisa in casa

Le indagini, coordinate appunto dalle Procure di Frosinone e Latina, sono condotte dagli investigatori della Squadra Mobile del capoluogo ciociaro e dai carabinieri della Stazione di Sabaudia, unitamente al Reparto Operativo, nucleo investigativo del Comando provinciale pontino. Il corpo senza vita di Romina De Cesare è stato rinvenuto nel pomeriggio di ieri, 3 maggio, nell’abitazione nel centro storico di Frosinone; ad allertate le forze dell’ordine era stato l’attuale compagno della donna che, insospettito dal fatto che non riusciva ad avere più sue notizie dalla notte precedente, si era recato nella caserma dei carabinieri. Ed è stato con l’intervento della Squadra Mobile nell’abitazione di via Plebiscito che è stata fatta la drammatica scoperta del cadavere della 36enne riverso al suolo, uccisa da diverse coltellate. Nell’appartamento è stato effettuato subito un sopralluogo alla presenza dei magistrati della Procura di Frosinone con l’assistenza della Polizia Scientifica di Roma e del medico legale alla ricerca di tutti gli elementi utili per l’individuazione del responsabile dell’omicidio.

L’ex della 36enne fermato a Sabaudia

Nel frattempo un uomo, che poi si è rivelato essere l’ex compagno della vittima, è stato fermato dai carabinieri di Sabaudia nella città delle dune mentre in stato confusionale e semi nudo vagava sulla spiaggia nei pressi di Torre Paola. Il 38enne presentava escoriazioni e graffi ed era arrivato a Sabaudia con la sua auto, una Audi A 4; dopo un primo soccorso è stato quindi portato all’ospedale Goretti di Latina per le necessarie cure.

Le prime indagini

Le indagini avviate nell’immediato, si legge in una nota congiunta delle Procure di Latina e Frosinone, “facevano emergere l’esistenza di una serie di contrasti tra la vittima e l’ex fidanzato, accresciuti a seguito della nuova relazione della donna con un’altra persona”. Inoltre, “una serie di elementi rinvenuti attraverso l’accurato sopralluogo e le indagini effettuate nell’immediatezza portavano ad individuare i presupposti per considerare l’ex fidanzato come indagato del reato di omicidio ai danni della Romina De Cesare”. Ulteriori elementi sono emersi poi a carico del 38enne, oltre che dai graffi e dalle ecchimosi riscontrate sullo stesso ed accertate dal medico legale incaricato dalla Procura di Latina, anche da una busta che aveva in mano al momento del suo ritrovamento da parte dei carabinieri; “era così possibile dedurre elementi indiziari a suo carico per il grave delitto e la sua probabile intenzione di suicidarsi”.

L’interrogatorio nella notte

Nel corso della notte Pietro Ialongo è stato interrogato dai pm di Frosinone e Latina ammettendo la sua responsabilità per l’omicidio ed il tentativo di suicidarsi. A questo punto è stato quindi emesso il decreto di fermo nei suoi confronti per il reato di omicidio con l’uso di arma da punta e taglio.

Le indagini sul movente

Sono ancora in fase di accertamento le motivazioni del gesto, verosimilmente, si legge ancora nella nota, “riconducibile a motivi di gelosia, anche se ulteriori approfondimenti sono in corso in merito ad eventuali motivi economici”. L’uomo, non accettando la nuova frequentazione della sua ex compagna, al rientro da una serata fuori l’avrebbe dapprima strangolata e successivamente ripetutamente accoltellata, abbandonandola in una pozza di sangue, per poi darsi alla fuga.

La fuga del 38enne verso il litorale pontino e il tentativo di suicidio

Durante la sua corsa verso il litorale pontino, fanno sapere ancora dalla Procure, “l’uomo avrebbe asseritamente posto in essere gesti autolesionistici e tentativi di suicidio, sia mediante strangolamento sia mediante il taglio delle vene, non riuscendo nel suo intento”. Una volta giunto sul promontorio del Circeo, e avviatosi verso la spiaggia di Sabaudia, avrebbe tentato infine di annegarsi. Il 38enne a quel punto si sarebbe disfatto degli indumenti che indossava, rimanendo nudo sulla spiaggia dove è stato poi fermato dai carabinieri, che, ricostruito quanto accaduto all’uomo ed accertatisi della sua identità e della sua provenienza, hanno immediatamente contattato la Questura di Frosinone. Le indagini, infine, hanno permesso di rinvenire un bloc notes dove l’uomo aveva appuntato alcune frasi, tra cui la verosimile confessione del delitto. “Non volevo ucciderla. La amo” avrebbe scritto sul primo dei diversi fogli. 


 

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