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Cronaca Sabaudia

Omicidio a Sabaudia, come è stato ucciso Marco Gianni: la ricostruzione

L'omicida Riccardo Di Girolamo ha sparato con due fucili, dall'auto e poi da vicino colpendolo anche in due punti mortali: alla nuca e al torace

Ha sparato con due fucili Riccardo Di Girolamo, il 33enne di Pontinia arrestato per l'omicidio di Marco Gianni, avvenuto nel pomeriggio del 13 aprile all'interno dell'azienda flovivaistica di San Donato, a Sabaudia. Si fa più chiara ora la ricostruzione del delitto su cui hanno lavorato i carabinieri del Nucleo investigativo di Latina guidati dal maggiore Antonio De Lise.

L'allarme ai carabinieri è arrivato intorno alle 17, quando un cittadino, avendo avvertito con chiarezza il rumore degli spari, è entrato nella proprietà dell'azienda e ha trovato l'uomo riverso a terra. I militari, una volta sul posto, hanno trovato a terra quattro bossoli, ma i colpi esplosi contro il 31enne Marco Gianni sono stati cinque, da due armi diverse. I primi sono stati esplosi probabilmente dall'interno dell'auto con un fucile a canne mozze e lo hanno colpito al gluteo, gli altri, mortali, sono stati sparati invece da un fucile semiautomatico calibro 22 quando l'omicida era già sceso dalla vettura e lo hanno colpito al torace e alla nuca. Raccolte le prime testimonianze di amici e conoscenti, è stato subito chiaro per gli investigatori che il movente fosse legato alla gelosia: Riccardo Di Girolamo era l'ex convivente dell'attuale compagna della vittima e questa nuova relazione tra i due non l'aveva mai accettata. In fase di indagini sono emersi infatti diversi episodi di minacce rivolti alla donna, che tuttavia non erano stati mai denunciati. Evidentemente anche la vittima aveva sottovalutato la pericolosità del soggetto.

I carabinieri sono andati quindi a colpo sicuro, dal momento che l'auto intestata all'omicida, una 500 L, era stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza mentre transitava nella zona in un orario compatibile con quello dell'omicidio. Hanno dunque atteso il ritorno a casa dell'uomo e poi lo hanno portato in caserma e sottoposto a fermo per omicidio aggravato e alterazione di arma comune da sparo. Le armi utilizzate erano ancora nell'auto e sono state sequestrate, così come altri fucili da caccia regolarmente detenuti rinvenuti nella sua abitazione.

Omicidio di Marco Gianni. le telecamere incastrano Riccardo Di Girolamo

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