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Cronaca Santi Cosma e Damiano / Via Vellota

Omicidio Pandolfo, folla ai funerali. Pascale interrogato dal gip

Delitto di Santi Cosma e Damiano, giornata carica di eventi: chiesa gremita per l'ultimo saluto al giovane di Castelforte. Davanti al giudice l'omicida conferma il racconto reso a caldo

È stato il giorno dei funerali e dell’interrogatorio. Si è consumato tutto in poche ore, questa mattina, il nuovo capitolo dell’omicidio di Santi Cosma e Damiano. Da una parte il dolore di familiari e amici di Fiore Pandolfo, riunitisi presso la chiesa di Sant’Antonio a Castelforte per dare l’estremo saluto alla salma del trentenne ucciso sabato notte. Dall’altra il racconto e i timori di Mirko Pascale, il suo omicida, che è stato ascoltato nel carcere di Latina - dove resta detenuto - dal giudice per le indagini preliminari Guido Marcelli.

Durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto il 23enne reo confesso avrebbe sostanzialmente confermato la ricostruzione già offerta sabato notte ai carabinieri di Santi Cosma e Damiano, presso i quali si è presentato per costituirsi poche ore dopo il fattaccio. Il giovane avrebbe agito in preda alla rabbia e per paura che Pandolfo fosse a sua volta armato. Nel mezzo di via Vellota la vittima è stata raggiunta da una scarica di 12 proiettili, sparati con una calibro 40 da Pascale direttamente dall’abitacolo della sua Fiat 500.

Il racconto reso al gip sembra in linea con quanto riferito dal 16enne che era in macchina con lui al momento dell’omicidio. Il minorenne era stato ascoltato ieri dal giudice, dal quale si era recato spontaneamente. Le due deposizioni saranno messe a confronto dal pm Daria Monsurrò, che sta portando avanti l’indagine per omicidio.

Il magistrato dovrà ricostruire la fitta trama di antipatie esistenti tra Pascale e Pandolfo: l’omicida avrebbe potuto avercela con il trentenne di Castelforte perché questi era il fratello del giovane che frequentava la sua ex ragazza da qualche mese. Pascale, però, avrebbe riferito di esser stato intimidito da Pandolfo e di aver reagito per paura.

I sentimenti di commozione e incredulità espressi da parenti e conoscenti hanno invece accompagnato le esequie del 30enne autotrasportatore, che lascia la moglie e due bambini di pochi anni.

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