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Cronaca Castelforte

Omicidio di Suio, il carabiniere resta in carcere. Ora si indaga sulla pistola

L'appuntato che il 7 marzo ha sparato uccidendo Giovanni Fidaleo e ferendo Miriam Mignano ere depresso ed era in cura da una psicologa da tre anni. Continuava però a detenere la sua arma di ordinanza. Ieri l'interrogatorio

Era in cura da tre anni da una psicologa Giuseppe Molinaro e nel 2020, per disagi legati a sintomi depressivi, aveva seguito un percorso al servizio di psichiatria e psicologia militare dell'Arma dei carabinieri. Durante quella fase, durata alcuni mesi, era stata disposta temporaneamente la sospensione dal servizio e gli era stata ritirata l'arma di ordinanza, poi riconsegnata dopo la riabilitazione in servizio.

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Da circa 20 giorni però il militare, che il 7 marzo ha sparato in un albergo di Suio uccidendo il direttore dell'hotel Giovanni Fidaleo e ferendo Miriam Mignano, era di nuovo in malattia, non è ancora chiaro però per quale patologia. Continuava però a detenere la pistola, la stessa con cui ha aperto il fuoco quel tragico pomeriggio. E ora la procura vuole vederci chiaro, analizzando anche questo aspetto. Perché le condizioni di salute di Molinaro non sono state monitorate? Perché il militare continuava ad avere l'arma? La difesa ha già chiesto una perizia psichiatrica.

L'appuntato intanto, assistito dagli avvocati Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, nella giornata di ieri è comparso davanti al gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per essere interrogato dopo che lui stesso si era consegnato ai colleghi di Capua. Davanti al magistrato l'uomo ha confermato la sua ricostruzione dei fatti, già resa nella prima testimonianza. Il fermo non è stato convalidato ma il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per omicidio e tentato omicidio. Non è stata però riconosciuta la premeditazione del fatto. Il magistrato ha poi dichiarato la propria incompetenza territoriale, poiché i delitti sono stati commessi nel comune di Castelforte, per il quale è competente la procura di Cassino. Gli atti saranno dunque trasmessi a Cassino.

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