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Cronaca Castelforte

Omicidio a Suio, il carabiniere spara per gelosia. Albergo sequestrato per gli esami del Ris

La ricostruzione della procura: sequestrata l'arma del delitto, bossoli e telefoni cellulari. Disposta l'autopsia sul corpo del direttore dell'hotel Giovanni Fidaleo

Si è costituito nel pomeriggio di ieri, dopo la sua fuga da Suio in direzione della provincia di Caserta, e ha ammesso tutte le sue responsabilità consegnando anche l'arma di ordinanza con cui poco prima aveva sparato. Giuseppe Molinaro, 56 anni, carabiniere in servizio alla stazione di Carinola e attualmente in licenza straordinaria per motivi di salute, ha ucciso Giovanni Fidaleo, 67enne direttore della stuttura alberghiera Hotel Nuova Suio, e ferito la 31enne Miriam Mignano, scampata per miracolo alla sua furia omicida ma ricoverata in Rianimazione all'ospedale Gemelli di Roma. Dalla serata di ieri è dunque in stato di fermo con le accuse di omicidio e tentato omicidio ed è stato trasferito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

Omicidio e tentato omicidio: la ricostruzione dell'orrore a Suio

La ricostruzione e il movente della furia omicida

La procura della Repubblica di Cassino, che coordina le indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Formia, chiarisce la dinamica finora ricostruita: il militare a bordo della sua auto ha raggiunto l'albergo nel comune di Castelforte, in cui la donna lavorava e che era gestito da Fidaleo. Qui ha esploso almeno sette colpi, tanti sono infatti i bossoli calibro 9 pb rinvenuti sulla scena del delitto. Quattro proiettili hanno raggiunto il 67enne direttore dell'hotel, di cui tre all'addome e al torace e uno sulla mascella destra. Altri due colpi sono stati invece esplosi verso Miriam Mignano, raggiungendola rispettivamente all'addome e al torace. La procura chiarisce anche che il movente del fatto di sangue è da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della ragazza, con la quale aveva avuto una relazione sentimentale che si era da poco conclusa.

Le indagini e il sequestro dell'hotel

Le indagini dei carabinieri della compagnia di Formia si concentrano ora sulla scena del crimine. I primi sopralluoghi all'esterno e all'interno dell'albergo di Suio hanno consentito di trovare e sequestrare 7 bossoli, tre frammenti di ogive e anche una spranga di alluminio. E' stato inoltre disposto il sequestro della pistola d'ordinanza del carabiniere, che lui stesso ha consegnato ai colleghi; la sua Ford Focus utilizzata per raggiungere l'albergo; tre telefoni cellulari, di cui uno appartenente a una persona informata sui fatti, e i filmati del sistema di videosorveglianza della struttura ricettiva che però appare non funzionante. I sigilli sono scattati anche sui locali dell'hotel, per consentire i successi accertamenti e rilievi balistici da parte degli specialisti del Ris di Roma. Al militare sono state poi ritirate cautelativamente in via amministrativa altre armi legalmente detenute e rinvenute nel suo appartamento. Le indagini sono ora concentrate anche sulla ricerca di eventuali testimoni che possano aiutare gli investigatori a ricostruire la scena e di conoscenti dell'omicida e delle due vittime.

Disposta l'autopsia sul direttore dell'albergo

La salma di Giovanni Fidaleo è stata intanto trasferita all'ospedale di Cassino dove nella giornata di sabato sarà effettuato l'esame autoptico, con l'obiettivo di chiarire con esattezza la traiettoria dei colpi. Miriam Mignano invece è stata soccorsa e trasportata al Gemelli di Roma. Sottoposta a un intervento chirurgico per lo scoppio dell'intestino tenue e dell'intestino crasso e le lesioni dall'ala iliaca destra dovute ai proiettili che l'hano colpita, è attualmente ricoverata in terapia intensiva e la sua prognosi è ancora riservata. Il carabiniere, consegnandosi ai colleghi, è apparso ieri collaborativo e ha ammesso le sue responsabilità. Si attende ora l'interrogatorio nei prossimi giorni.

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