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Cronaca Castelforte

Omicidio a Suio, il carabiniere: “Non volevo fare male a nessuno”. I legali: “Chiede perdono”

La lettera pubblicata dagli avvocati di Giuseppe Molinari accusato dell’omicidio di Giuseppe Fidaleo e del tentato omicidio di Miriam Mignano. da anni aveva avviato un percorso presso il Servizio di psichiatria e psicologia militare dell’Arma

Non voleva fare male a nessuno e chiede di essere perdonato: a parlare sono i legali di Giuseppe Molinaro, 56enne carabinieri accusato dell’omicidio di Giovanni Fidaleo, 67 anni direttore dell’hotel Nuova Suio nella frazione di Castelforte e del ferimento di Miriam Mignano, la 31enne ricoverata all’ospedale Gemelli di Roma. 

Gli avvocati del militare che dall’agosto scorso era in servizio alla Stazione di Carinola e da anni aveva avviato un percorso presso il “Servizio di psichiatria e psicologia militare dell’Arma dei Carabinieri” di Roma, Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, hanno diffuso una lunga lettera in cui riportano le sue parole e quello dei suoi familiari che "seppur distrutti nel profondo e sconvolti dall’accaduto" hanno manifestato la "a massima solidarietà e vicinanza al dolore dei familiari" di Fidaleo e Mignano. 

Di seguito la lettera dei legali di Molinaro

“L’appuntato scelto Molinaro, chiaramente disorientato, nell’immediatezza dell’accaduto si è consegnato spontaneamente ai Carabinieri di Teano, attendendo gli stessi presso lo studio della Dott.ssa Onesta D’Angelo, sua psicologa di fiducia da circa tre anni e alla quale ha chiesto aiuto, epilogo di un percorso avviato già anni addietro presso il “Servizio di psichiatria e psicologia militare dell’Arma dei Carabinieri” di Roma. 
Una volta raggiunto dai colleghi della Stazione CC di Teano, l’App. sc. Molinaro è stato condotto presso la Compagnia Carabinieri di Capua e ha fin da subito mostrato spirito collaborativo, tanto da sottoporsi senza alcuna esitazione all’interrogatorio che, in presenza dell’Avv. Guarriello, è stato eseguito con estrema professionalità e con tutta la delicatezza del caso dai Militari incaricati.
Nonostante le palesi difficoltà dovute all’evidente stato confusionale, Molinaro ha ricostruito minuziosamente i fatti e si è assunto la responsabilità dell’infausto accaduto, ripetendo incessantemente che non aveva alcuna intenzione di fare del male a nessuno – tanto è vero che si è avvicinato all’ingresso dell’hotel passeggiando in compagnia della sig.ra Miriam Mignano per andare a parlare pacificamente con il sig. Giovanni Fidaleo - e che non riusciva a spiegarsi come avesse potuto commettere un gesto così grave, tanto irrazionale e inconsulto da spezzare la vita altrui e tentare di porre fine anche alla propria. Difatti l’App. sc. Molinaro, ancora sotto scock, è addolorato, sconvolto e profondamente pentito dell’azione commessa e chiede di essere perdonato per quanto compiuto, attendendo l’occasione per poter manifestare anche personalmente ai familiari delle vittime la propria sofferenza per l’azione realizzata. 
I familiari di Molinaro, la moglie Giuseppina e i figli Christian e Immacolata, seppur distrutti nel profondo e sconvolti dall’accaduto – di certo non può essere ignorato che anch’essi sono vittime innocenti del gesto di Giuseppe - intendono manifestare la massima solidarietà e vicinanza al dolore dei familiari del sig. Fidaleo e della sig.ra Mignano, per la quale pregano affinché si riprenda al più presto. 
Quanto accaduto ha disorientato tutte le persone che conoscono Giuseppe, carabiniere esemplare e uomo sempre pacifico e mai violento dal quale nessuno si sarebbe mai aspettato un gesto cosi estremo e drammatico nelle conseguenze, portando alla luce un rilevante disagio che, seppur mai giustificativo di un’azione del genere, purtroppo è in grado di rendere l’uomo vulnerabile e involontariamente distruttivo per gli altri e per sé stesso
".

L'interrogatorio

Nella giornata di oggi, 10 marzo, Molinaro comparirà dinanzi al giudice di Santa Maria Capua Vetere per la convalida del fermo e l'interrogatorio di garanzia. Le accuse a suo carico sono di omicidio e tentato omicidio. 
 

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