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Cronaca Itri

Omicidio Cappia ad Itri, fermato il presunto assassino dell’enologo

I carabinieri hanno fermato un operaio di 55 anni ritenuto il presunto autore dell'efferato delitto. Il movente legato a sentimenti di rancore che il presunto omicida provava per la vittima per averlo licenziato

Fermato il presunto assassino di Ulrico Cappia, l’enologo di 57 anni ucciso il 4 settembre scorso nella tenuta dei Monti Cecubi a Itri, dove lavorava.

Arriva dunque la svolta nelle indagini a circa due mesi dal terribile omicidio; questa mattina all'alba, infatti, i carabinieri del comando provinciale di Latina hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo, nei confronti di G. R, un uomo di 55 anni già noto alle forze dell’ordine e anche lui di Itri, perché ritenuto il presunto responsabile dell’efferato delitto avvenuto nella cittadina del sud pontino.

Si tratta dell’operaio, ed ex dipendente dell'azienda vinicola, che sin dal primo momento era finito in cima alla lista dei sospettati.

Cappia, l’enologo di 57 anni residente a Roma è stato ucciso nella serata del 4 settembre scorso raggiunto da diversi colpi di pistola calibro 7,65 e poi bruciato all'interno della sua vettura. Il suo corpo venne ritrovato nella notte completamente carbonizzato all'interno della sua vettura, una Fiat 500L all'interno della tenuta del notaio Schettino  lungo la provinciale Itri-Sperlonga.

Le indagini avviate nell'immediato, e che da subito avevano portato a seguire, come quella più probabile, la pista lavorativa, tanto che qualche giorno dell'omicidio era stata sequestrata anche l'auto di un'operaio, il primo ad essere ascoltato, per accertamenti.

Condotte in questi due mesi dal nucleo investigativo provinciale e dalla compagnia dei carabinieri di Gaeta, le indagini hanno potuto giovare anche del supporto specialistico del personale del Racis (Reparto Analisi Criminologiche ) e del Ros  ( Reparto crimini violenti) di Roma, arrivando a configurare un solido impianto indiziario nei confronti del 55enne che, confortato da esami tecnico- scientifici del Ris di Roma, hanno permesso al pubblico ministero inquirente di emettere il provvedimento restrittivo.

Secondo quanto ricostruito dai militari, l'omicidio sarebbe maturato dai dissapori tra Cappia e il 55enne; il movente dell'omicidio è riconducibile, infatti, a sentimenti di forte rancore che il presunto assassino - noto per la sua indole particolarmente violenta - provava nei confronti della vittima per averlo licenziato come lavoratore stagionale dalla azienda vinicola, e non averlo riassunto, in seguito a ripetute incomprensioni e contrasti tra i due sul luogo di lavoro.

Il 55enne è stato ora trasferito presso il carcere di Cassino in provincia di Frosinone.

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