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Cronaca

Massacro di Colleferro, il Manlio Germano di "Caterina va in città" indigna Latina

"Eroi" gli autori del pestaggio mortale di "Quello scimpanzè": è il post offensivo del sottosegretario AN nel film di Paolo Virzì. Calcio e scuola: le reazioni di Latina 1932 e Steve Jobs

Il post

Lo sdegno da Colleferro colpisce nel cuore la città di Latina, da dove arriva il post orripilante su Facebook dal profilo di Manlio Germano, nome del sottosegretario AN nel film "Caterina va in città" del regista Paolo Virzì e interpretato da Claudio Amendola. "Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzé, siete degli eroi" ha fatto il giro del web, alimentando il circo social e le polemiche, che si rincorrono da sabato notte, quando è stato picchiato a morte il povero Willy. Su quel profilo, che si completa con "US Latina" tra parentesi e la gradinata dello stadio Francioni prima dei lavori di ampliamento, appare il volto di un ragazzo con la barba, nella circostanza provocatorio, ben abbinato al tenore delle parole riportare nel post. Sempre che sia lui a scriverle, perché poi si scusa fornendo una spiegazione tutta da valutare. 

Difesa e provocazione

"Innanzitutto: denuncerò alcune persone che hanno divulgato le mie foto, le mie informazioni, il mio indirizzo su Facebook (per fortuna non abito più da 4 anni lì). Quello che ha scritto il post non ero io ma dei miei amici che avevano in mano il mio telefono, io mai oserei pensare certe cose, non è giusto che mi prenda certe responsabilità per due stronzi".

A quel punto però il Manlio Germano ha già fatto il pieno di insulti di ogni sorta, tanto più che, oltre alla presunta passione calcistica per l'US Latina, palesa il credo politico di Fratelli d'Italia. I post continuano, sanno di sberleffo, Manlio Germano ricorda a tutti di essere in realtà un personaggio cinematografico, di votare PD e di non pensare realmente a quelle cose scritte. Il profilo alla fine viene rimosso. Da chi? Da Manlio Germano o da Facebook stesso per il polverone sollevato?

Indagini

Qui si è offesa la memoria di una persona che non c'è più, attraverso un commento spassionatamente razzista. Condotta che la Cassazione con una sentenza del 2017, ha classificato come reato di diffamazione aggravata. Scrivere su Facebook un’offesa a qualcuno può costare la reclusione da sei mesi a tre anni o una multa non inferiore a 516 euro. Una volta individuato, per il giovane barbuto o chi si nasconde dietro lui, scatterà la denuncia. 

Reazioni

La collocazione calcistica del post fa arrabbiare il Latina Calcio 1932, attuale società militante in Serie D, che ha raccolto l'eredità del pallone nel capoluogo pontino dopo il fallimento dell'US Latina, società di Serie B scomparsa nell'estate del 2017 e cui fa riferimento il profilo di Manlio Germano. Questa la difesa del club nerazzurro:

"La società LATINA CALCIO 1932 SSD ARL comunica di non aver mai avuto nessun tipo di rapporto con Manlio Germano ed esprime il proprio dissenso su qualsiasi affermazione e comunicazioni fatte finora. Nel contempo esprime un vivissimo cordoglio verso la famiglia del giovane Willy". 

Nelle informazioni, Manlio Germano ha frequentato gli Istituti Scolastici Steve Jobs, peraltro partner commercialle del Latina Calcio per diverse stagioni. Dalla direzione arriva questo post: "Gli Istituti Scolastici "Steve Jobs" comunicano che, Manlio Germano non risulta essere stato iscritto a questo Istituto. Ci dissociamo da quanto affermato dallo stesso. La nostra istituzione scolastica promuove, da sempre, principi di assoluta tolleranza e rispetto per il prossimo. Siamo vicini alla famiglia del giovane Willy".

Caterina va in città

Nel 2013 il regista Paolo Virzì interpretò la satira di un Italia stretta tra Destra e Sinistra, in cui si colloca la vicenda della famiglia di Caterina, trasferitasi da Montalto di Castro a Roma. Dalla campagna alla Città, con la C maiuscola, alla ricerca di un salto di qualità. Status sociale, scuola, politica. Sono alcune delle componenti che caratterizzano il film e  che alimentano il dibattito mediatico seguito al massacro del povero Willy nella balorda notte di Colleferro. Da qui, l'idea dell'utente facebook Manlgio Germano, di gettare benzina sul fuoco. 

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