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Cronaca Aprilia

Incidente alla Kyklos di Aprilia, cordoglio per la morte dei due operai

Cordoglio in tutta la provincia pontina per la morte di Fabio Lisei e Roberto Papini, deceduti questa mattin in un incidente sul lavoro nell'impianto di compostaggio di Aprilia

E' cordoglio in tutta la provincia di Latina per la morte di Fabio Lisei e Roberto Papini che questa mattina hanno perso la vita nel drammatico incidente sul lavoro avvenuto alla Kyklos di Aprilia.

PREFETTO DI LATINA ANTONIO D’ACUNTO - Il prefetto di Latina Antonio D’Acunto, "appresa la notizia del tragico incidente avvenuto questa mattina ad Aprilia presso l’impianto di compostaggio di rifiuti organizzi della Kyklos Srl, esprime profondo cordoglio e la propria vicinanza alle famiglie dei due operai deceduti, Fabio Lisei e Roberto Papini".

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ZINGARETTI - “E’ una morte inaccettabile quella che ha colpito questa mattina due operai durante il lavoro all’interno di una ditta di compostaggio ad Aprilia - ha commentato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti -. Un tragico incidente sul lavoro, l’ennesimo, sul quale sono certo che la Magistratura farà piene luce, nel più breve tempo possibile, per accertarne la dinamica e le eventuali responsabilità. A nome di tutta la giunta e dei cittadini della Regione Lazio mi unisco al dolore delle famiglie dei due lavoratori. Tragedie come questa non devono ripetersi mai più”.

IL SINDACO DI APRILIA TERRA - "Appresa la notizia della grave tragedia accaduta all’interno della Kyklos di Via delle Ferriere, il Sindaco di Aprilia Antonio Terra questa mattina si è recato sul posto, dove alla presenza del magistrato di turno erano già in corso i primi accertamenti del caso. Il Sindaco, a nome dell’Amministrazione e della comunità apriliana tutta, esprime vicinanza e cordoglio alle famiglie Lisei e Papini, di San Lorenzo Nuovo in provincia di Viterbo, per la prematura ed improvvisa scomparsa dei propri congiunti. Altresì, esprime profondo dolore per l’ennesime vittime causate da incidenti sul lavoro e confida nell’attività d’indagine degli organi deputati ad accertare la verità".

IL CONSIGLIERE REGIONALE SIMEONE - “Basta morti bianche. Basta con le famiglie che perdono i propri cari mentre stanno facendo il loro lavoro. Ancora una volta, ci troviamo di fronte a due persone che hanno perso la vita. E di nuovo le ragioni di questa atroce tragedia, che ha avuto luogo presso l’azienda Kyklos di Aprilia, stanno nella mancanza di adeguata sicurezza e nella inosservanza delle regole a garanzia della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori. Il numero delle persone protagoniste di incidenti o che perdono la vita sul lavoro è un bollettino di guerra. Una guerra che dobbiamo vincere. Dietro questi numeri ci sono i volti delle vittime e delle loro famiglie che pagano un prezzo inaccettabile per il lavoro. A loro va la mia piena vicinanza e il mio sostegno. Come istituzioni dobbiamo essere capaci di maggiori controlli e di divulgare la cultura della sicurezza tra i lavoratori e gli imprenditori. Le tragedie sul lavoro sono inconcepibili perché il lavoro è lo strumento per migliorare le condizioni di vita e non per trovare la morte”.

LA CONSIGLIERA REGIONALE GIANCOLA - “Due operai morti durante il loro lavoro, all’interno di un impianto di compostaggio di Aprilia, a causa delle esalazioni di sostanze tossiche. E’ l’ennesima tragedia che si consuma sul territorio pontino e nel Lazio e che ci sconvolge, aprendo una ferita profonda sul tema del lavoro. Sono vicina alle famiglie di questi operai e mi auguro che la magistratura accerti al più presto la causa dell’incidente e le precise responsabilità. Questa ennesima tragedia ci dà la misura di quanta strada sia ancora necessaria per raggiungere standard adeguati di sicurezza sul lavoro. La sicurezza è un tema fondamentale al quale non si può derogare, perché di lavoro non si può morire”.

CGIL FUNZIONE PUBBLICA - "Il tragico incidente avvenuto questa mattina all’interno della Kyklos di Aprilia costato la vita a due operai di una ditta di Viterbo addetta al carico dei rifiuti speciali ripropone in maniera drammatica la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Oltre ad esprime tutta la nostra vicinanza alle famiglie dei lavoratori deceduti – sottolineano Briganti e Compagno–ci preme sottolineare, non senza sgomento, come nonostante il continuo impegno delle organizzazioni sindacali sul fronte della sicurezza oggi ci troviamo ancora una volta a dover piangere delle vite perse sul posto di lavoro. Oltre ad auspicare che magistratura e investigatori facciano completa luce sulla dinamica dell’incidente avvenuto nell’impianto di compostaggio di Aprilia individuando le responsabilità ci preme ricordare come in materia di infortuni ci sia ancora molta strada da fare. Il settore dei rifiuti in particolare – aggiungono i sindacalisti - non è nuovo ad incidenti gravi e mortali, sia nelle aziende a gestione pubblica che in quelle private.  Abbiamo spesso denunciato situazioni nelle quali le norme sulla sicurezza non venivano applicate a pieno, oggi, alla luce di quanto accaduto, chiediamo che gli organi competenti in materia di vigilanza di passare in rassegna, con controlli capillari tutte le aziende che operano nel settore, a partire dalla valutazione della salubrità dei luoghi di lavoro per finire all’adozione dei dispositivi individuali di sicurezza, alla valutazione del rispetto delle norme negli impianti fissi. Il nostro sindacato, oggi più di ieri, continuerà la sua battaglia affinché episodi come quelli di Aprilia non si verifichino più, mettendo in campo tutte le iniziative necessarie, per affermare il valore della sicurezza e sensibilizzare anche i lavoratori affinché la sicurezza venga considerata un valore fondante dello stesso lavoro».

ANMIL - “Ancora una volta la provincia di Latina viene colpita da un incidente mortale sul lavoro in cui hanno perso la vita due operai che lavoravano nell’impianto di compostaggio Kyklos di Aprilia di proprietà di Acea - ha commentato il presidente provinciale Elio Compagnucci -.  Le vittime questa volta sono due autotrasportatori di 42 e 44 anni della provincia di Viterbo intenti al caricamento di un camion di percolato le cui esalazioni tossiche ne hanno causato il decesso. Esprimo in primo luogo il mio cordoglio e quello dell’Anmil per la morte dei due lavoratori; siamo vicini alle famiglie a cui vanno le nostre più sincere condoglianze, ma dobbiamo fare di tutto perché sul lavoro si prevengano episodi come questi. La perdita anche di una sola vita umana in ambito lavorativo è un fatto che moralmente e civilmente va considerato inaccettabile.
Nel settore della prevenzione e della sicurezza molto è già stato fatto ma come dimostrano che i fatti recenti gli sforzi non sono mai abbastanza. Di fronte ad una morte bianca, nonostante lo sciagurato ripetersi di tali eventi, non riusciamo a capacitarci di come ancora oggi si debba pagare un tributo così alto e doloroso al normale svolgimento di un’attività lavorativa.
L’Anmil non può rimanere indifferente a queste tragiche notizie di morti sul lavoro, anzi, questi episodi ci stimolano a denunciare ancora una volta quanto sia necessario l’impegno di tutti perché il lavoro non si trasformi in tragedia. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non bisogna mai abbassare la guardia e, per quanto nelle nostre competenze, continueremo a operare per migliorare e stimolare chi di dovere verso vere politiche di prevenzione e della sicurezza".

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