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Cronaca

Operai morti a Lamezia, indagato l’ad della società. Esame esterno sui corpi

L'amministratore delegato e responsabile della sicurezza della Ilsap Biopro iscritto nel registro degli indagati come "atto dovuto". Intanto oggi dovrebbe essere eseguito l'esame esterno sui corpi dei tre operai

Verrà eseguito oggi l’esame esterno sul corpo di Alessandro Fanella, Daniele Gasbarrone e Enrico Amati – i primi due originari di Giulianello e Sonnino, il terzo della provincia di Siena -, i tre operai morti nel pomeriggio di giovedì in un incidente sul lavoro avvenuto all’interno di una fabbrica a seguito dell’esplosione di un silo a San Pietro Lamentino. Solo dopo l’esame esterno, il medico legale, il pm Luigi Maffia deciderà se disporre anche l'autopsia.

Ed è anche in questa prospettiva che l’amministratore delegato unico e responsabile della sicurezza della Ilsap Biopro, l'azienda produttrice di oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel da oli combustibili al cui interno si è verificata l'esplosione, con sede legale a Latina e operativa a Lamezia Terme, è stato iscritto nel registro degli indagati. Come spiegano dalla Procura di Lamezia, che ieri ha aperto un’inchiesta per stabilire cosa sia effettivamente accaduto nel pomeriggio di giovedì, si tratta di “un atto dovuto”. Il dirigente è stato anche sentito a lungo dal pm.

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Intanto, anche ieri i carabinieri e tecnici sono stati sul luogo della tragedia per cercare di ricostruire la dinamica dell'incidente e stabilirne le cause. Al momento la ricostruzione che pare più probabile è che i tre uomini si trovassero insieme sul cestello sorretto da una gru dal quale stavano lavorando al silos. Gasbarrone e Panella erano dipendenti di un'altra società, la Aurelia Srl, che si occupa della realizzazione e della manutenzione di impianti. E proprio per questo stavano lavorando al silo per trasformarlo da luogo di transito a terminale di stoccaggio del materiale. Amati, invece, era responsabile della produzione della Ilsap e stava controllando il lavoro degli altri due. L'unico fatto certo, al momento, è che i tre sono stati investiti da una fiammata provocata da un'esplosione violentissima che ha scagliato il silo ad una trentina di metri facendolo accartocciare sull'asfalto.

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