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Cronaca

Operazione in Toscana, l'inchiesta arriva in provincia: indagato a piede libero un imprenditore

L'inchiesta coordinata dalla Direzione nazionale antimafia partita da Firenze ha toccato diverse altre province italiane

C'è un indagato anche nel capoluogo pontino nella maxi inchiesta coordinata dalla Direzione nazionale antimafia, che questa mattina, 10 settembre, ha portato a smantellare un'organizzazione criminale che si stava instaurando a Firenze. L'operazione ha toccato, oltre Latina, anche le province di Prato, Potenza, Verona, Potenza con misure cautelari e perquisizioni. Tredici gli arresti, di cui sette in carcere e tre ai domiciliari, due provvedimenti di interdizione dall’esercizio di attività professionali e diversi altri indagati a piede libero.

I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, ricettazione, furto, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco ed esplosivi, violazione della normativa in materia di immigrazione, indebita percezione di erogazione pubblica, riciclaggio di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.  Le indagini, avviate nel luglio 2020, hanno permesso da subito di accertare che due fratelli avevano appena 'avviato' un nuovo gruppo criminale a Firenze, al quale erano da ricondursi numerosi reati, della fattispecie di cui sopra. In particolare dalle indagini emerge come la pizzeria Pizza Cozze e Babà, nei pressi della Leopolda, a Porta al Prato, acquisita all’indomani dell’inizio della pandemia Covid, di fatto costituisse la sede dove, quasi quotidianamente, i membri dell’associazione criminale tenevano i loro incontri e dove si recavano per stoccare e ricettare quanto in loro possesso, provento delle attività illecite commesse. Proprio di fronte alla pizzeria il 23 febbraio scorso fu fatta esplodere una bomba. Ed è stato inoltre accertato come la licenza commerciale del pubblico esercizio cittadino fosse stata ottenuta dagli uffici comunali attraverso la presentazione di una falsa dichiarazione sulla sussistenza dei requisiti di onorabilità del richiedente, che era invece destinatario di una misura di prevenzione personale a suo tempo adottata dal Tribunale di Salerno.

Tra gli indagati a piede libero c'è anche un uomo originario di Nocera Inferiore e da tempo trasferitosi a Latina, titolare della pizzeria Pizza Cozze e Babà di San Felice Circeo. In questo caso il reato contestato, in concorso con altre persone, riguarda l'ingresso di cittadini extracomunitari del Bangladesh "predisponendo falsi contratti di assunzione indicando quale presunto luogo ove gli stessi avrebbero svolto la propria attività lavorativa il ristorante Pizza Cozze e Babà di Firenze o altri locali forniti al solo scopo di consentire la presentazione delle domande”. L'uomo non risulta destinatario di nessuna misura cautelare, ma a suo carico è scattata una perquisizione effettuata dalla guardia di finanza.

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