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Cronaca Formia

“Operazione Caronte”, la droga per il sud pontino viaggiava via mare

Sei arresti e altri 20 indagati per un traffico di hashish e cocaina, trasportati di notte da Mondragone a Formia con uno scafo. Minturno, Scauri e San Cosma tra le zone di spaccio

La droga veniva trasportata nottetempo via mare da Mondragone fino alle rive del Garigliano attraverso un gozzo. Poi arrivava a Formia e da qui a Minturno, Scauri e San Cosma. Un traffico di stupefacenti che, ancora una volta, vede interessate le piazze del sud pontino. Altri 6 arresti sono stati compiuti, nuovamente dai carabinieri, all’alba di oggi. E 20 sono le altre persone indagate nel corso dell’indagine per un coinvolgimento a vario titolo.

L’operazione di oggi è il frutto di due anni di indagini, iniziate nel gennaio 2010 dopo alcuni sequestri di cocaina effettuati nell’area di Formia. A dare una mano ai carabinieri ci ha pensato un consumatore di droga di Scauri che, alle prese con i debiti accumulati con uno dei “piazzisti” dello stupefacente, ha deciso di denunciarlo per le pressioni e le minacce di morte subite. I militari hanno così cominciato a ricostruire la filiera dello spaccio individuando tutte le ramificazioni della rete criminale.

I destinatari di cinque dei sei provvedimenti di custodia cautelare, emessi dal gip Nicola Iansiti su richiesta del pm Giuseppe Miliano, si trovavano già agli arresti per precedenti condanne. Si tratta di M. C., 35 anni, pregiudicato nullafacente di Scauri; C. D. R., 42 anni di Benevento ma residente a Minturno; R. L., 37 anni di Ariano Irpino ma residente a Castelforte;  F. B., 24 anni di Santi Cosma e Damiano; G. R., 41 anni di Mondragone. Nel corso dell’operazione è stata tratta in arresto anche la madre di F.B., una donna di 48 anni, che a seguito di perquisizione domiciliare veniva trovata in possesso di 120 grammi di hashish e 15 di cocaina.

I carabinieri si sono serviti anche di intercettazioni ambientali e telefoniche, nel corso delle quali è emerso il solito criptico linguaggio di comunicazione degli indagati: le dosi di cocaina e hashish venivano definite “scheda”, “maglietta” o “traversina di legno”.

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