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Cronaca

Migranti sfruttati, il procuratore Lasperanza: "Fondamentale la collaborazione di ex dipendenti"

Le parole del questore Carmine Belfiore e del procuratore capo facente funzioni di Latina sull'inchiesta contro il caporalato che ieri ha portato all'arresto di sei persone

L'operazione Commodo, conclusa ieri dalla squadra mobile di Latina e dallo Sco, per la prima volta in Italia ha svelato le coperture del sistema di sfruttamento dei migranti nelle campagne. Lo sottolinea il questore Carmine Belfiore: "Per la prima volta - spiega - siamo andati un po' oltre il reato di caporalato, scoprendo com'è possibile questo sfruttamento disumano. C'è un sistema di collusione intorno in base al quale chi deve controllare fornisce coperture. Questa volta - aggiunge - si è innalzato il livello di conoscenza di questa tipolgia di reati. Vittime sono centinaia di lavoratori stranieri, sfruttati sia dai datori di lavoro che dal sindacato che aveva l'obbligo giuridico di tutelarli".

"Abbiamo monitorato i viaggi dei pulmini che reclutavano i braccianti nei centri di raccolta sulle strade - spiega anche il procuratore capo facente funzioni Carlo Lasperanza - ma abbiamo poi cheisto uno sforzo in più e intensificato gli accertamenti". E' così che si è scoperto il "livello superiore", di coperture e protezioni da parte di un dirigente sindacale e di un ispettore del lavoro. 

Un prezioso contributo alle indagini è stato dato da alcuni ex dipendenti della cooperativa Agri Amici che avevano scoperto il funzionamento dell'organizzazione ed erano stati costretti ad andare via. "Si tratta di persone - spiega ancora il procuratore Lasperanza - che hanno deciso di collaborare aiutandoci a ricostruire il meccanismo messo in piedi dalla cooperativa". 

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