Interrogato Calisto Bardellino, nessuna parola davanti al giudice
Uno dei due fratelli arrestati durante l'operazione "Golfo" che ha messo in ginocchio il clan camorristico attivo nel Sud Pontino si è avvalso della facoltà di non rispondere
Al via gli interrogatori in rogatoria degli 8 uomini finiti in manette alle prime luci dell’alba di giovedì 25 novembre nell’ambito dell’operazione “Golfo”, che ha messo in ginocchio il clan Bardellino. Il gurppo per mano dei Casalesi controllava e gestiva le attività criminali della camorra nel sud Pontino, attivo soprattutto nel racket delle estorsioni, a danno, in particolar modo di commercianti e imprenditori. Per loro l’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Il primo a comparire davanti al giudice , ieri a Roma, è stato Calisto Bardellino, considerato un dei capi dell’organizzazione criminale, il quale però si è avvalso della facoltà di non rispondere, non pronunciando così nessuna parola durante il colloquio in carcere.
Gli interrogatori riprenderanno lunedì; a parlare questa volta saranno il fratello di Calisto, Angelo Bardellino, seguito da tutti gli altri arrestati i fratelli Raffaele e Pasquale Carbone, Giuseppe Tonziello, Carmine Iovine e Marcantonio Abate.