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Cronaca Gaeta

Operazione “Porto Sicuro” a Gaeta, dissequestrati i beni di Interminal

Il tribunale di Frosinone nei giorni scorsi ha disposto l’annullamento dei sequestri effettuati nei confronti di Interminal. L’impresa portuale: “Siamo estranei ai fatti”. L’operazione nell’agosto scorso

In merito alla maxi operazione “Porto Sicuro” arrivata al culmine di un’indagine della guardia costiera sul porto di Gaeta – qui i particolari -, il tribunale di Frosinone nei giorni scorsi ha disposto l’annullamento dei sequestri effettuati nei confronti di Interminal.

A darne notizia la stessa impresa portuale che ha sempre dichiarato la propria estraneità rispetto ai fatti all’epoca contestati e la regolarità del proprio operato.

L’azienda in una nota informativa specifica che “come impresa portuale autorizzata ad operare nei porti di Roma e del Lazio ai sensi dell’articolo 16, L.84/94 fin dal 1996 si occupa esclusivamente di attività legate all’operatività portuale (imbarco e sbarco di merci e passeggeri), sotto la costante vigilanza delle autorità preposte, e non di esportazione di prodotti, e sottolinea la necessità di evitare ogni confusione tra il ruolo e le responsabilità dell’impresa e quelli della committenza”.

Il provvedimento di sequestro aveva fatto seguito a una serie di verifiche effettuate negli scorsi anni, aventi per oggetto una partita di materiale ferroso (4500 tonnellate) depositata sulle banchine nel 2012, e destinata appunto all’imbarco dallo scalo di Gaeta.

Interminal si è dichiarata soddisfatta del provvedimento, e fiduciosa e certa che l’Autorità Giudiziaria potrà definitivamente chiarire la correttezza dell’operato dell’impresa relativamente ai fatti in questione.


 

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