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Cronaca Centro / Via Cesare Battisti

Violento pestaggio in zona pub, tutto in un minuto: come e perché è stato aggredito il 17enne

L’aggressione con bottiglie di vetro e una mazza da baseball la sera del primo agosto in via Cesare Battisti; le indagini dei carabinieri che hanno portato all’arresto di tre uomini ora ai domiciliari

Si è concretizzata in un minuto circa la violenta e brutale aggressione di cui è rimasto vittima un giovane di 17 anni la sera del primo agosto a Latina, nella zona dei pub e per la quale, a distanza di tre mesi e al termine di meticolose indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, tre uomini sono finiti agli arresti domiciliari, i due giovani di 20 e 29 anni Enzo Succi e Michele Petillo - fratelli per parte di madre con il primo che a molti è conosciuto proprio con il cognome del secondo -, e il 45enne Vincenzo Scava. Tutti e tre, assistiti dagli avvocati Alessia Vita e Sandro Marcheselli, Francesca Bruni e Romolo Mecozzi, sono stati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita nei giorni scorsi dai carabinieri di Latina. 

Ai tre finiti ai domiciliari gli investigatori sono arrivati dopo aver raccolto le dichiarazioni di diversi testimoni che sono state messe a confronto anche con le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona che hanno permesso di chiudere il cerchio sui presunti autori del violento pestaggio. 

Secondo quanto emerso quella sera i tre hanno agito insieme, impugnando un’arma da taglio, il collo di una bottiglia rotta e una mazza in legno, minacciando il 17enne di cavargli gli occhi e di ammazzarlo, al solo scopo di costringerlo a dire loro dove si trovasse il ragazzo con cui il 20enne circa venti minuti prima aveva avuto una discussione. 

Tutto si è svolto in un minuto, un lunghissimo minuto, intorno alle 23.15 mentre la giovane vittima era seduta a un tavolino del Caffè Nanà in via Cesare Battisti nella zona dei pub insieme a degli amici. Dopo essersi avvicinato, secondo la ricostruzione, il più giovane dei tre aggressori ha chiesto loro dove si trovasse il loro amico; poi la furia dopo le risposte vaghe. Un’azione talmente tanto repentina e violenta che non ha permesso alla giovane vittima di difendersi riuscendo, si legge tra le pagine del’ordinanza, “solo ad accucciarsi ponendosi le mani sul capo per cercare di attutire i colpi inferti": il 45enne lo ha bloccato e intanto i due fratelli lo hanno colpito. E mentre gli altri in quel momento presenti sono riusciti a scappare lui è finito accerchiato tra le mani, e le armi, dei suoi aggressori. Poi la fuga all’interno del bar dove ha cercato riparo grazie anche all’aiuto di un amico intervenuto con una sedia. 

Le indagini condotte dai carabinieri in questi mesi sono state mirate all’identificazione dei presunti responsabili e alla ricostruzione del movente che ha scatenato una tale violenza davanti agli occhi delle persone che quella sera si trovavano nella zona dei pub. “Gli indagati – scrive il gip nell’ordinanza – agiscono all’interno di un bar in più persone, senza avere alcun timore di essere visti o riconosciuti. Non si pongono alcuno scrupolo nell’agire armati di bottiglie di vetro e con una mazza da baseball ponendo in essere un’aggressione brutale accerchiando un minorenne. Ciò denota una spiccata capacità criminale, una totale mancanza di rispetto e una evidente spregiudicatezza. Elementi ancora più evidenti se si considera che gli stessi agiscono in una strada pubblica manifestando così una totale noncuranza in ordine alla condotta delittuosa posta in essere”. 

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