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Cronaca

Pd sull’Acciarella: “Il Comune non applica lo Statuto comunale”

Il consigliere Mattioli chiede la discussione del piano in Consiglio comunale: "Non vogliamo discutere le scelte amministrative ma quelle politiche. Violato l'articolo 81"

“Chiederemo che si discuta della lottizzazione dell’Acciarella in consiglio comunale”. Non sembra affatto chiusa la battaglia del Partito Democratico in campo contro la colata di cemento che sta per abbattersi sulla zona verde a nord di Latina.

E mentre il Nipaf ha acquisito tutto il materiale riguardo l’iter seguito per il piano, torna a parlare il consigliere comunale Fabrizio Mattioli: un dibattito pubblico nelle sedi competenti per la discussione sulla variante che concede a privati la realizzazione di oltre 22mila metri cubi di appartamenti, è questo quello di cui si avrebbe bisogno in questo momento per fare chiarezza sulla vicenda. Un primo passo era stato fatto quando con la richiesta di discuterne in Commissione urbanistica.

“Non vogliamo discutere le scelte amministrative – aggiunge Mattioli – ma quelle politiche. E le contestiamo su un doppio canale di valutazione. Innanzitutto l’articolo 81 dello Statuto comunale prevede esplicitamente che l'adozione di strumenti urbanistici che incidono in modo rilevante sull'economia e sull'assetto del territorio, come nel caso della lottizzazione dell’Acciarella, sia preceduta da istruttoria pubblica e da un atto di indirizzo del consiglio comunale”.

“In secondo luogo noi contestiamo una delibera sui piani particolareggiati del 1987 che è stata adottata senza mai essere stata approvata. Il piano, inoltre, prevede una perimetrazione allargata rispetto a quella delibera”.

Mattioli ricorda come la scelta di concedere la variante per la lottizzazione del Borgo dell’Acciarella sia sbagliata perché quel luogo può esser utilizzato come una risorsa per altri comparti. Per esempio quello dell’agricoltura, tramite la realizzazione di un centro ricerche e un accordo con l’università.

“Noi non intendiamo toccare i diritti del privato – aggiunge il consigliere Mattioli -, ma crediamo che attraverso un confronto con la proprietà sia possibile delocalizzare le volumetrie in una zona urbanizzata e utilizzare il Borgo dell’Acciarella in maniera più sostenibile ed economicamente vantaggiosa”.
La convenzione prevede che i proprietari cedano all’amministrazione delle aree e uno dei fabbricati. “Si tratta di una transazione – dichiara Fabrizio Mattioli - e quindi di una materia precipua del consiglio comunale. A quel punto la maggioranza sarebbe costretta a venire a discutere pubblicamente della lottizzazione dell’Acciarella. Chiediamo un dibattito pubblico perché solo così si può essere veramente trasparenti su questa materia”.

“Chiederemo che in autotutela il Comune annulli la sua precedente decisione in questa direzione - conclude il capogruppo del Pd Giorgio De Marchis -. Sono ormai palesi gli errori e le forzature commessi dalla giunta Di Giorgi nell’approvazione del piano dell’Acciarella che non rispetta né il piano casa della Regione Lazio né l’articolo 81 dello statuto comunale che prevede l’istruttoria pubblica. A questo punto non rimane che abrogare la delibera sull’Acciarella e avviare l’iter prevedendo l’istruttoria pubblica, il passaggio in commissione e in consigli comunale e alla fine l’approvazione in giunta”.

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