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Spaccio alle case popolari, maxi operazione dei carabinieri: smantellato “il fortino” della droga

L’attività dei carabinieri di Pomezia che ha inferto un duro colpo a due sodalizi criminali dediti al traffico di stupefacenti ed allo spaccio al dettaglio; 18 persone in carcere, due ai domiciliari

Maxi operazione dei carabinieri della Compagnia di Pomezia che hanno inferto un duro colpo ad un giro di spaccio messo in piedi tra le case popolari di via dei Papiri e via degli Astrini a Santa Palomba, un complesso che, per la loro stessa conformazione, veniva denominato "il fortino”. Sono 21 le persone finite nella rete dei militari che all’alba di oggi, lunedì 10 gennaio, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di altrettanti misure cautelari (18 di custodia in carcere, 2 agli arresti domiciliari ed un obbligo di presentazione alla P.G.), emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia. Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché, in alcuni casi, di spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso.

Il provvedimento è figlio delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pomezia e della Stazione Roma Divino Amore che hanno fatto luce su due distinti sodalizi criminali dediti al traffico di stupefacenti ed allo spaccio al dettaglio attivi tra i mesi di febbraio e novembre del 2019. La "base" era appunto collocata nell'agglomerato di case popolari di via dei Papiri e via degli Astrini; la particolare conformazione a “fortino", la posizione isolata dei caseggiati circondati dalla campagna ed interamente recintati, secondo quanto accertato dai militari, consentiva agli indagati, attraverso un sistema di vedette, di avvistare, anche a lunga distanza, qualsiasi veicolo o movimento da loro ritenuto sospetto, rendendo particolarmente complesso ogni tentativo di controllo ed avvicinamento da parte delle forze dell'ordine.

In questo contesto, apparentemente impenetrabile, era stata costituita dagli indagati, molti dei quali noti pregiudicati di lunga data, una fitta e strutturata rete i cui componenti, con ruoli diversi, si procuravano e smerciavano al dettaglio, in modo alquanto redditizio, ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana.

Una forte mano alle indagini è stata data dalle attività tecniche d'intercettazione delle conversazioni tra i vari indagati, consistenti perlopiù in dialoghi caratterizzati da linguaggio criptico e simbolico, mentre, in parallelo, un sistema di video ripresa a distanza e l’attività di osservazione hanno consentito ai carabinieri di filmare i movimenti e le relazioni di tutti i principali indagati. Numerosi riscontri sono arrivati anche dal controllo degli acquirenti, a cui, di volta in volta, veniva sequestrato lo stupefacente acquistato presso "il fortino” di Santa Palomba, consentendo ai militari di censire un continuo via vai di persone che si rivolgeva a quella centrale dello spaccio per comprare dosi a qualsiasi ora.

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