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Cronaca

Troppo sangue sulla Pontina, tre incidenti mortali in otto giorni

Le tragedie dell'ultima settimana con gli incidenti di Aprilia, Sabaudia e Terracina, che hanno causato la morte di tre persone e numerosi feriti, accendono di nuovo i riflettori su una delle strade più pericolose

Si conferma ancora una volta una delle strade, se non la strada, più pericolosa della provincia pontina e non solo. Negli ultimi 8 giorni la regionale Pontina, nel solo territorio di Latina, è stata teatro di tre incidenti mortali.

Una strage che sembra non arrestarsi mai; vite che vengono spezzate su una strada che quotidianamente viene attraversata da migliaia di automobilisti.

Nella notte fra sabato 16 e domenica 17 novembre, un uomo di 63 anni, Roberto Di Luzio, è morto in un incidente che ha coinvolto quattro auto e causato altri quattro feriti. Un giovane di 30 anni in evidente stato di ebbrezza ha imboccato la regionale 148 contromano all’altezza di Aprilia, andando prima a scontrarsi con la vettura del 63enne e poi con altri due mezzi.

Una tragedia immane che ha acceso di nuovo, per l’ennesima volta, i riflettori sulla Pontina. Ma passano pochi giorni e l’arteria che da Roma porta a Terracina si sporca di nuovo di sangue. Per un drammatico fuori strada all’altezza di Sabaudia questa volta è un uomo di 42 anni, Luca Ceppo, a perdere la vita: la sua auto all’altezza dello svincolo per la Migliara 48 esce fuori strada schiantandosi contro il guard rail.

Ma non c’è neanche il tempo di piangere la morte dell’uomo che subito la provincia è sconvolta dalla morte di Valerio Ceccarelli, un giovane di soli 19 anni deceduto nella serata di sabato in seguito ad un incidente a Terracina mentre era in auto insieme ad altri due amici. Il bilancio del violento scontro tra la vettura in cui viaggiava Valerio e un’auto furgonata è reso ancora più pesante dal numero dei feriti, quattro, di cui uno in gravi condizioni.

Qualche mese fa l’associazione Basta Sangue sulle Strade, associazione che offre assistenza legale, medica, psicologica a chi è stato vittima di un incidente stradale e ai suoi familiari, a conclusione di uno studio e di un meticoloso lavoro durato mesi in cui si evidenziano le criticità di una strada pericolosa che ogni anno conta tante, troppe vittime, ha presentato tre esposti alle Procure di Latina, Roma e Velletri. Criticità a cui va aggiunto anche il comportamento dell’uomo, distratto, superficiale e troppo spesso non curante di quelle che sono le sue azioni, quando si trova al volante, e delle conseguenze che queste possano avere sugli altri.

“Noi, come associazione e come cittadini, ci siamo interrogati ancora una volta su quanto sia necessario usare la massima cautela e attenzione sulle strade per evitare di causare incidenti o restare vittime di irreparabili sciagure destinare a segnare per sempre l'esistenza di persone e di intere famiglie” ha commentato il vice presidente dell’associazione europea familiari e vittime della strada dopo la morte del 19enne Valerio Ceccarelli.
Sinistri mortali che ci spingono a non abbassare mai la guardia invocando ancora una volta interventi mirati affinché certe tragedie possano essere scongiurate. Siamo tutti noi che dobbiamo prenderne atto e adoperarci singolarmente, nel nostro vivere quotidiano, creando i presupposti per circolare sulle strade con la massima serenità. A cosa serve cercare responsabili o causalità dopo aver perso un proprio caro? Siamo profondamente addolorati ed allo stesso pervasi da un senso di rabbia e di dolore perché torniamo ancora a registrare questi avvenimenti che, alla fine non hanno, un senso pur nella loro drammaticità. Perché dobbiamo morire sulla strada? Ce lo dovremmo chiedere tutti prima di metterci alla guida di un mezzo, e non dopo che è avvenuto l'irreparabile”.

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