Incendio alla Sep: usate reti per isolare il capannone bruciato. Insorgono i comitati

A sole 24 ore dall’incontro in Prefettura che i cittadini dei comitati Mazzocchio, Boschetto Gricillì e Macallè, Il Fontanile e Pontinia Ambiente e Salute hanno tenuto nella giornata di venerdì 27 agosto, si deve registrare un nuovo intoppo nella gestione dell’impianto di compostaggio Sep di Pontinia, interessato il 22 agosto da un violento incendio.

“Il sindaco e presidente della Provincia Carlo Medici  – spiegano i cittadini dei comitati – sentita l’azienda, ci aveva assicurato che l’amministrazione giudiziaria avrebbe provveduto in poche ore a sigillare il settore dato alle fiamme ormai 7 giorni fa. Così era stata informata la Prefettura e noi cittadini pensavamo di poter tirare un sospiro di sollievo”. Ma i residenti della zona si sono trovati di fronte questa mattina a un capannone chiuso con reti ombreggianti. "In sostanza - scrivono i comitati in una nota - vorrebbero farci credere che delle semplici reti siano in grado di trattenere i cattivi odori prodotti dai compost senza che questi si mischino con l'area esterna. Crediamo davvero di aver superato la soglia del ridicolo".

Non basta dunque a rassicurare i cittadini lo spostamento dei rifiuti in un capannone attiguo a quello dato alle fiamme. “Anche nel capannone attiguo - si legge ancora - le finestre sono esplose e non sono ancora state riparate. La Sep, infine, non lavora per compartimenti stagni, è un unico stabilimento. Se la parte finale non è sigillata l’impianto di filtraggio non funziona correttamente e l’area non risulta isolata, di conseguenza noi moriamo di puzza perché è come se il compost macerasse a cielo aperto. Pretendiamo che nel giro di poche ore vengano ripristinate le finestre nei locali non interessati direttamente dalle fiamme e che l’ultimo capannone venga isolato dal resto dell’impianto o innalzando un muro vero e proprio oppure, quantomeno, utilizzando dei pannelli isolanti ben sigillati. Abbiamo anche chiesto al sindaco Carlo Medici di emettere un’urgente ordinanza per costringere l’azienda a fare quello che avrebbe già dovuto essere realizzato nei giorni scorsi”.

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