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Cronaca

Posticipare inizio dell’anno scolastico, il “no” degli studenti

Dopo la lettera del presidente f.f. della Provincia De Monaco a Zingaretti, la Rete degli Studenti Medi del Lazio dice la sua sullo slittamento dell'inizio della scuola al 1 ottobre, "inutile sia sul piano economico che didattico"

Posticipare l’inizio dell’anno scolastico è inutile sia sul piano economico che didattico”. Questa la posizione assunta dalla Rete degli Studenti Medi del Lazio che si rivolge anche al presidente f.f. della Provincia di Latina, Salvatore De Monaco che nei giorni scorsi ha scritto al governatore del Lazio Nicola Zingaretti e alla dirigente dell’Ufficio dell'Ambito Territoriale di Latina dell'USR per il Lazio, Maria Rita Calvosa, per chiedere lo slittamento dell’inizio dell'anno scolastico dal 15 settembre al 1 di ottobre.

“Vogliamo ritenere la proposta del presidente De Monaco come l'effetto della noia di fine agosto” commentano i ragazzi della della Rete degli Studenti del Lazio. “Noi non crediamo che siano quindici giorni in più di vacanze a garantire ‘il recupero delle forze psico-fisiche degli studenti e del personale’ bensì lo sono l’ambiente scolastico e la didattica. Tanto meno crediamo che questo provvedimento possa garantire la ripresa economica di un territorio, al contrario, crediamo che la Provincia di Latina, così come tutta la Regione Lazio e l'Italia, abbia bisogno di un grande piano per il turismo che metta al centro la costruzione di un progetto di industria culturale attorno al gigantesco patrimonio artistico, culturale e ambientale di cui tutto il nostro territorio è dotato”.

"Quanti sostengono la proposta di posticipare l'inizio delle lezioni al 1 ottobre ignorano il fatto che, secondo Federalberghi e Federturismo-Confindustria, solo il 31% degli italiani è andato in vacanza quest'estate: circa 18,6 milioni di persone contro le 29,4 milioni del 2008, quasi 11 milioni di persone in meno - dichiara Giuseppe Cirelli, segretario generale della rete degli Studenti Medi del Lazio -. Davvero il presidente De Monaco, come pure il sindaco di Forte dei Marmi e quanti sostengono la balzana idea di ricominciare la scuola il 1 ottobre, pensa che sia tutta colpa del maltempo e della pioggia? Oppure forse la crisi economia che continua a mordere, la disoccupazione alle stelle e la mancanza di politiche di redistribuzione del reddito hanno abbassato la qualità della vita delle persone e quindi anche delle loro vacanze?"

"Senza voler entrare nei settori alberghieri e della ristorazione, che non ci competono - prosegue Cirelli - intendiamo ribadire la necessità di ripensare, in un quadro di riforma complessiva del sistema scolastico, le vacanze estive: troppo lunghe, mal distribuite nel corso dell'anno scolastico, didatticamente distruttive e così articolate per ragioni anacronistiche. Abbiamo scritto anche noi al presidente Zingaretti per sostenere le nostre ragioni e l'inizio dell'anno scolastico come deliberato dalla Regione e dai Consigli d'istituto."

Troviamo, infine, assurdo pensare che sia l'allungamento delle vacanze a permettere effettivamente alle famiglie di passare più giorni al mare. Secondo Federconsumatori, per l'anno scolastico che sta per iniziare, con un aumento dell'1,4% rispetto all'anno scorso, le famiglie spendono 506 euro per il corredo scolastico e 529 euro per i libri di testo. Questa - conclude il segretario della della Rete degli Studenti Medi del Lazio - ci pare la vera emergenza su cui sarebbe bene che gli enti locali intervenissero, anche a nostro sostegno che la battaglia per l'accesso alla conoscenza e il diritto allo studio la portiamo avanti da anni”.

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